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Giornata biodiversità: Coldiretti, persi 3 frutti italiani su 4

In Italia sono scomparse dalla tavola tre varieta’ di frutta su quattro nell’ultimo secolo. Ma la perdita di biodiversita’ riguarda l’intero sistema agricolo e di allevamento con il rischio di estinzione che si estende dalle piante coltivate agli animali allevati.

Lo sostiene Coldiretti, in occasione della Giornata Mondiale della Biodiversita’, che cade oggi. Nel secolo scorso si contavano 8.000 varieta’ di frutta lungo la Penisola, mentre oggi si arriva a poco meno di 2.000 e di queste ben 1.500 sono considerate a rischio di scomparsa anche per effetto dei moderni sistemi della distribuzione commerciale che privilegiano le grandi quantita’ e la standardizzazione dell’offerta. 

L’omologazione e la standardizzazione delle produzioni a livello internazionale mettono a rischio anche gli antichi semi della tradizione italiana sapientemente custoditi per anni da generazioni di agricoltori. Ma l’agricoltura italiana ha invertito la rotta negli ultimi anni ed e’ diventato il Paese piu’ green d’Europa. L’Italia, sottolinea Coldiretti, e’ l’unico Paese al mondo con 5.333 prodotti alimentari tradizionali censiti, 316 specialita’ Dop/Igp riconosciute a livello comunitario e 526 vini Dop/Igp ma e’ anche leader in Europa con quasi 80mila operatori nel biologico puo’ contare con Campagna Amica sulla piu’ ampia rete dei mercati di vendita diretta degli agricoltori con diecimila punti vendita tra fattorie e mercati.

Sul territorio nazionale oggi ci sono 504 varieta’ iscritte al registro viti contro le 278 dei cugini francesi e su 533 varieta’ di olive contro le 70 spagnole. Senza dimenticare la riscoperta di grani antichi e dei frutti antichi mentre grazie all’impegno dell’Associazione italiana allevatori.

Un’azione di recupero importante della biodiversita’ si deve in Italia ai nuovi sbocchi commerciali creati dai mercati degli agricoltori e dalle fattorie di Campagna Amica attivi in tutte le regioni e che hanno offerto opportunita’ economiche agli allevatori e ai coltivatori di varieta’ e razze a rischio di estinzione che altrimenti non sarebbero mai sopravvissute alle regole delle moderne forme di distribuzione. La difesa della biodiversita’ non ha solo un valore naturalistico ma e’ anche il vero valore aggiunto delle produzioni agricole Made in Italy

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