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Caltanissetta. Relazione del sindaco Gambino, Gianluca Bruzzaniti (FdI): “Città stanca di slogan, deve mandare a casa gli assessori”

CALTANISSETTA – Accende ancora gli animi la relazione del sindaco Roberto Gambino, svolta nell’aula consiliare di Palazzo del Carmine, sui primi tre anni della sua amministrazione alla guida di Caltanissetta. Ecco la risposta, dai toni accessi, di Gianluca Bruzzaniti (Fratelli d’Italia) che chiude la sua valutazione con un ‘invito’ perentorio al primo cittadino: mandare a casa l’intera squadra assessoriale.

Ecco di seguito, il contenuto integrale, della nota stampa.

Amminostrazione improvvisata, inconcludente e soprattutto….autocelebrativa.
È stato davvero un consiglio comunale imbarazzante quello avente come ordine del giorno la relazione sull’operato del Sindaco in questi anni, consiglio in cui, i consiglieri “seguaci” hanno, in lungo e largo, osannato la grande attività svolta in questi anni dal loro capitano.
E quindi, per loro, tutto bene…con le strade colabrodo, alla grande…con le abbandonate ville comunali, con la piscina pronta per le olimpiadi invernali, con i grandi eventi come se fossimo a Milano e col centro storico da far invidia a Taormina.

Peccato che, finita l’arringa difensiva e riaperti gli occhi, ci si accorge facilmente che, la città di Caltanissetta, governata oggi dai 5 stelle, non è mai stata in queste terribili condizioni…nemmeno ai tempi di Ruvolo.
A poco o nulla è servito il mio grido di aiuto verso una città che nei prossimi due anni rischia di tracollare, di svuotarsi, di sparire definitivamente, e questo, solo perché non si vuol ammettere di aver probabilmente sbagliato strada e tentare di invertire rotta.

Il capogruppo 5 stelle, fra i tanti elogi, ha addirittura paragonato il Sindaco a Pietro Mennea, grande corridore italiano, medaglia d’oro alle olimpiadi di Mosca nel 1980, corsa nella quale, fino a metà percorso, l’atleta italiano risultava fra le ultime posizioni, ma, grazie alla sua caparbietà e forza, riuscì a superare tutti, arrivando primo. È facile, quindi, dedurre che, a detta dei suoi stessi “adepti”, essendo oggi a metà consiliatura, il buon Gambino si trova fra gli ultimi, per risultati politici ottenuti, ed adesso si attende che acceleri il passo per recuperare, superare e vincere.

Peccato che, a differenza del nostro campione olimpico, il Sindaco Gambino, non sembra avere il fisico del grande corridore, ne tantomento, la lungimiranza del grande politico, pertanto e purtroppo, a mio modesto parere, le prospettive a fine mandato non sono delle migliori.
Se poi immaginiamo alla politica come sport di squadra, le cose peggiorano di gran lunga pensando agli assessori che compongono la formazione Gambino, e lì si che c’è da preoccuparsi ancor di più, e probabilmente abbandonare ogni barlume speranza.

Ho voluto ricordare al Sindaco che la città è stanca di continui slogan e pochi fatti, di improvvisazione e scarsa capacità gestionale, ed ho nuovamente chiesto allo stesso, di mandare l’intera squadra assessoriale a casa, prima di finire come l’allenatore della mitica “Longombarda” del film “l’allenatore nel pallone”, quando, a fine campionato, fu portato in trionfo dai propri tifosi e “preso per un eroe”, quando così, invece, non era.

Gianluca Bruzzaniti

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