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Caltanissetta, Studenti & Docenti consapevoli denunciano la scuola italiana: “11 punti dai quali ripartire”

Non tutti gli Studenti e i Docenti nisseni accettano alcune regole previste nella scuola italiana e hanno presentato una formale denuncia in Questura.

Hanno scelto di presentarla proprio oggi, alle 11.30, in un giorno emblematico per la Repubblica italiana.

Ad arrivare nella sede della Questura di via Catania a Caltanissetta è stata una rappresentanza dei componenti dell’associazione “Studenti & Docenti consapevoli” con alcuni cartelloni che componevano la scritta “Vogliamo una scuola vera”.

Per evitare assembramenti a presentare la denuncia sono stati lo studente Federico Iacona e il docente Salvatore Farina.

Sono 11 i “punti” da affrontare ma già premettono che l’elenco non è esaustivo nè completo ma vogliono procedere per gradi perché “sono tanti, troppi per denunciarli in un’unica volta”.

A seguire gli “11 perché”:

1)Perchè al suo interno continuano a sussistere troppe classi sovraffollate che compromettono in partenza la qualità del servizio d’istruzione.

2) Perché molti edifici scolastici versano in precarie condizioni mettendo spesso a repentaglio la stessa incolumità fisica di tutti coloro che sono costretti a viverci dentro.

3) Perché i docenti sono palesemente sfruttati: percepiscono, infatti, uno stipendio notevolmente inferiore rispetto alla media dei loro colleghi europei.

4) Perché un ministro di un Governo tecnico, responsabile di un concorso per gli insegnanti dall’esito catastrofico – bocciati il 90% dei concorrenti! – non può mettere mani alla riforma del reclutamento del personale docente che preannuncia già di ledere il sacrosanto diritto alla libertà d’insegnamento.

5) Perché l’esame di Stato negli ultimi anni si è ridotto ad una mera formalità: il 98% degli studenti viene “tranquillamente” promosso.

6) Perché l’Alternanza Scuola-Lavoro, oltre ad avere causato la tragica morte di due studenti, ha aggravato ancora di più – e inutilmente! – la già precaria organizzazione della didattica curriculare.

7) Perché il diploma di scuola secondaria di primo grado è “scaduto” da alcuni decenni. Oggi, un ragazzino di 13 anni è ancora un bambino rispetto al suo coetaneo degli anni Sessanta, e non sa cosa farsene del prezioso attestato di terza media, se non proseguire gli studi scegliendo – senza la necessaria consapevolezza! – un indirizzo di scuola media superiore.

8) Perché l’Educazione Civica insegnata attraverso tutti i docenti del consiglio di classe è un miserabile espediente per risparmiare soldi su una materia determinante per la formazione del giovane studente-cittadino.

9) Perché i test INVALSI NON VALGONO niente! Sottraggono solo settimane di tempo all’attività scolastica.

10) Perché gli studenti degli Istituti professionali e tecnici continuano ad essere esclusi dall’insegnamento della Filosofia: materia altamente formativa che aiuta a sviluppare quel famoso spirito critico tanto decantato dagli obiettivi da raggiungere di tutti programmi scolastici.

11) Perché l’insegnamento della Religione Cattolica legato all’artificio di “avvalersene e/o non avvalersene” non sta più né in cielo né in terra. Molto spesso – soprattutto nelle classi dove sono presenti studenti che non se ne avvalgono – l’IRC è collocato o a prima o all’ultima ora: e non è giusto! E poi, sono troppe le scuole che non offrono la possibilità di frequentare una materia alternativa agli alunni che non studiano religione. E allora, bisogna avere l’onestà (sic!) di affrontare il problema. Noi riteniamo che – indipendentemente dal sentimento di fede – la conoscenza della Bibbia e del cattolicesimo sia indispensabile per comprendere il patrimonio storico, culturale e artistico dell’Italia. E allora, perché non rendere l’insegnamento della religione cattolica obbligatorio? Il che significa che i docenti di religione si appropriano – finalmente! – del diritto di mettere i voti come tutti i loro colleghi. In tanti Paesi d’Europa si fa così da sempre lasciando comunque agli studenti irremovibili la possibilità di essere esonerati.

“Con questa DENUNCIA ALLA SCUOLA ITALIANA – volutamente effettuata il 25 aprile – hanno proseguito “Studenti e Docenti Consapevoli” della città di Caltanissetta – iniziamo la nostra battaglia civile e democratica per contribuire a liberare la Scuola Italiana dalla… rassegnazione alla catastrofe nella quale è precipitata negli ultimi decenni.

Da domani inizieremo a raccogliere le firme per fermare urgentemente la riforma del reclutamento docenti di Patrizio Bianchi e per obbligare il Governo a istituire uno straordinario Comitato Scientifico che possa lavorare a CAMBIARE IL SISTEMA SCOLASTICO ITALIANO con lo stesso spirito con il quale i componenti dell’Assemblea Costituente scrissero la nostra Costituzione.

Invitiamo calorosamente tutti gli studenti e tutti gli insegnanti d’Italia a unirsi alla nostra battaglia: a firmare e fare firmare la DENUNCIA ALLA SCUOLA ITALIANA!
Ai sindacati chiediamo di essere tutti uniti per una volta! Siete voi che avete il potere di indire uno Sciopero Generale Nazionale il 18 giugno 2022 in tempo utile per bloccare la terribile riforma di Patrizio Bianchi. Per quella data, se ci muoviamo bene, avremo raccolto una tonnellata di firme”.

Per maggiori informazioni e adesioni a “Studenti e Docenti Consapevoli”, associazione culturale nata a Caltanissetta alla fine dello scorso autunno, si possono visitare i profili social Instagram e Facebook o Contattare Salvatore Farina (Resp. Comp. Docenti) al tel. 3294252018 e Federico Iacona (Resp. Comp. Studenti) al tel. 3274516728.

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