Cultura

Oscar, vince Coda. Will Smith picchia Rocks. Italia senza premi. Sei statuette a Dune nella notte dedicata all’Ucraina

Gli Oscar tornano in presenza dopo l’edizione in sordina della Pandemia. Nella notte dell’Ucraina con il messaggio accorato di Milan Kunis e le star che indossano un nastrino giallo e blu, il miglior film è CODA-I segni del cuore che fa incetta di premi: Tre premi su tre nomination (film, Troy Kotsur attore non protagonista, sceneggiatura non originale) col pubblico del Dolby Theatre che si alza in piedi in tripudio, ad applaudire ancora una volta nella lingua dei segni. 

Il film di Sian Heder, remake del francese La famiglia Belier, è la storia di una famiglia sordomuta dove la figlia, unica udente, deve trovare il coraggio di trovare la sua strada. “Grazie all’Academy per averci permesso di fare la storia stasera. Congratulazione anche agli altri candidati. Non è stato facile, dai primi giorni di riprese, quando dovevamo essere in barca alle 4 del mattino sotto il temporale. Al nostro cast, avete creato una bellissima famiglia piena d’amore, dentro e fuori” hanno detto i produttori dal palco.

Ma sarà ricordata anche come la notte dello scontro fisico tra Will Smith, appena premiato come migliore attore protagonista per King Richards e Chris Rock. Il comico ha fatto una battuta sui capelli della moglie Jada Pinkett Smith, che soffre di alopecia, facendo infuriare l’attore: “Non pronunciare mai più il nome di mia moglie” ha detto Smith che è salito sul palco e lo ha colpito. Poi nel suo discorso di ringraziamento si è scusato: “L’amore fa fare cose pazze”.

Sei statuette per Dune: miglior suono, miglior montaggio, miglior scenografia, miglior fotografia, migliori effetti speciali e migliore colonna sonora. 

Niente da fare Sorrentino, miglior film per straniero è il giapponese “Drive my car”. Artisti italiani fuori anche da trucco e animazione. Ad aprire lo show le sorelle Williams, tenniste di fama mondiale ma anche produttrici del film Una famiglia vincente – King Richard sulla loro vita e carriera. 

A loro il discorso di Smith: “Richard Williams era un difensore accanito della sua famiglia – ha esordito l’attore al suo primo Oscar– Per fare questo film ho dovuto proteggere mia moglie, Saniyya e Demi, le due attrici che hanno interpretato Venus e Serena. Sono stato chiamato ad amare le persone, a proteggerle, a essere un fiume per loro. Voglio ringraziare Venus, Serena e tutta la famiglia Williams per avermi affidato la storia”. Prima delle scuse per aver colpito Rock.

Nella vostra serata condotta da tre attrici, tre comiche da stand up, per condurre – ognuna un segmento – la serata. Sono Wanda Sykes, Amy Schumer e Regina Hall (“Perché ingaggiare tre donne costa meno che prendere un solo uomo” ha detto Schumer), gloria per Jessica Chastain, migliore attrice protagonista per Gli occhi di Tammy Faye che ha la pandemia come momento difficile.

“Il suicidio è una grande causa di morte, ha colpito molte famiglie tra cui la mia e soprattutto chi appartiene alla comunità LGBT che spesso si sente fuori posto con gli altri. Siamo di fronte a una legislazione discriminatoria che ha l’unico obiettivo di portare ulteriori divisioni nella nostra società”. Le ultime parole sono in italiano per la figlia: “Mio tesoro, Giulietta, ti penso sempre”.

Jane Campion è la vincitrice dell’Oscar per la migliore regia con Il suo western Il potere del cane, prima donna a vincere due volte il premio per la migliore regia. Troy Kotsur, papà della protagonista di Coda – I segni del cuore, ha vinto come miglior attore non protagonista. È la prima volta che accade che un attore non udente vince l’ Oscardal 1986 quando la collega Marlee Matlin lo vinse per Figli di un dio minore. “È essere qui, far parte di questo viaggio fantastico e che il nostro film abbia raggiunto tutto il mondo, ci hanno persino invitato alla Casa Bianca a fare un giro e ho provato a insegnar loro qualche parolaccia, ma mi hanno detto di contenerermi” ha detto. 

Daniel Kaluuya, vincitore lo scorso anno per Judas and the Black Messiah, ha consegnato il premio come miglior attrice non protagonista a Ariana DeBose per il musical di Steven Spielberg West Side Story. “Io ragazzina gay, di colore sono arrivata fino a qui”. DeBose è la prima attrice nera apertamente gay a vincere l’ Oscar . Per la sceneggiatura del primo Oscar dopo otto nomination per il regista irlandese Kenneth Branagh che con Belfast (sceneggiatura originale). 

Coda – i segni del cuore remake del francese La famiglia Belier ha vinto l’ Oscar per la sceneggiatura non originale. Come da previsione il film giapponese Drive my car si è portato a casa il premio come miglior film, era il favorito (candidato anche come miglior film tout court) e aveva quattro nomination. 

Un po’ di delusione per l’Italia che ha sperato fino all’ultimo con Paolo Sorrentino e il suo È stata la mano di Dios che si è detto però molto felice di essere tornato lì dove nel 2014 aveva trionfato con La grande bellezza. Jenny Beavan ha vinto l’ Oscar per i costumi di Crudelia. Niente da fare quindi per l’Italia anche l’ultima chance con la candidatura del costumista Massimo Cantini Parrini. 

Niente da fare nemmeno per il film dell’italiano Enrico Casarosa con Luca. Il miglior film d’animazione è la favola musicale colombiana Encanto, prodotto da Disney. 

Prima della cerimonia incetta di premi per Dune. La scelta di lasciare otto premi fuori dal live cast per rendere lo show televisivi più snello è stata oggetto di polemiche all’interno della comunità degli artisti.

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