Scuola

Caltanissetta, Mottura invita la Maestra Anna Maria Bruno per ricordare le vittime delle foibe

Il 10 febbraio ricorre il Giorno del Ricordo, giornata dedicata alla memoria delle vittime delle foibe, istituita con la legge del 30 marzo del 2004, con l’obiettivo di non perdere la memoria storica delle vittime italiane che  vennero imprigionate, fucilate e gettate nelle cavità carsiche dell’Istria e della Dalmazia, chiamate appunto foibe.

La dirigente scolastica Laura Zurli, in sinergia con il Collegio dei Docenti, desidera commemorare con gli studenti i momenti che, a livello locale o internazionale, hanno segnato la storia dell’umanità. Dopo il Giorno della Memoria del 27 Febbraio e stato commemorato il Giorno del Ricordo. “E’ sempre giusto fermarsi a riflettere e a ricordare – ha ribadito la dirigente -. In entrambi i casi il massacro razziale, la brutalità e la bestialità con cui gli eccidi della Shoah e delle Foibe sono stati perpetuati ai danni di una particolare etnia e  sono.  da condannare senza alcuna giustificazione”.

“Ricordo – spiega la Professoressa Grazia Augello che ha curato le iniziative dedicate alla “Giornata del Ricordo”  –  perchè si richiama nel presente del cuore e del sentimento qualcosa che non è più, per non perdere niente e nessuno di quello che è andato via dalla nostra vita, nella necessità di  rendere omaggio alle vittime e costruire le basi del futuro, per non commettere gli stessi errori del passato, e perché l’odio e la violenza riemergono quando si allenta l’attenzion”.

Mercoledì 09 Febbraio gli alunni della Quinta G e delle Quarte classi dell’Istituto tecnico e del Liceo hanno incontrato la maestra Anna Maria Bruno, testimone oculare di tale tragedia, figlia di un poliziotto infoibato, che ha cercato per anni la verità e ha lottato affinché il padre Luigi ricevesse il giusto riconoscimento, come martire delle foibe.

Gli studenti hanno assistito anche  alla visione del documentario “La scomparsa di mio padre”, realizzato dall’Associazione “Laboratorio dei sogni” sulla vicenda di Luigi Bruno, affinchè arrivasse agli alunni  un messaggio fondamentale: la guerra è il male assoluto e la pace va costruita giorno per giorno.

Gli alunni presenti in aula magna e seguiti dalla Professoressa Angela Burcheri hanno ricordato le vittime delle foibe con la poesia e la musica.

Un momento coinvolgente arricchito dalle note e dalle parole di “Certe notti” e “Foiba” con Fulvio Di Tavi; “La vita è bella” suonata con la chitarra e accompagnata da “Il giorno del ricordo” con Giuseppe Giardina; il testo su “Luigi Bruno un uomo al servizio dell’Italia”; le note di Halleluja suonata con chitarra e pianoforte durante la lettura di “Inghiottita dal nulla” con Aurora Malacasa e “Preghiera” con Lirio Ferrara.

I brani musicali pianoforte e chitarre sono stati magistralmente eseguiti dagli alunni Carla Santangelo e Giuseppe Scuzzarella.

L’incontro rientra all’interno di un progetto dell’Istituto” la Comunicazione del Cuore”, teso allo sviluppo di atteggiamenti improntati alla non violenza, alla valorizzazione delle differenze, al rispetto dell’altro, alla collaborazione e alla solidarietà.

La Maestra Anna Maria Bruno ha ringraziato e lodato l’attività svolta in aula magna da docenti e alunni per l’attenzione con cui è stata realizzato l’incontro. “Sono rimasta commossa dalla sensibilità mostrata sia dalla scuola, per aver dedicato tempo alla tragedia delle foibe, sia dagli studenti che hanno saputo cogliere il vero significato della commemorazione”.

“La Comunicazione del Cuore, – sottolinea la Dirigente Zurli , – si realizza anche attraverso l’esposizione, dopo quello di Liliana Segre,  di uno striscione recante la scritta “Nessuna Foiba è più profonda del dolore di una figlia”,collocato in un punto visibile dalla strada principale, al fine di creare un punto di contatto con la società che si trova all’esterno dei cancelli scolastici. per riflettere sul passato, per non ripetere quegli stessi errori che sono costati tante vite e tanto dolore”.

“Bisogna investire molte energie sulla formazione globale dei ragazzi e sulla loro crescita in quanto individui, poichè rappresentano il futuro della nostra società e, pertanto, è nostro dovere renderli consapevoli dei loro diritti e doveri in quanto cittadini. Solo così potranno maturare una coscienza critica di qualità”.

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