Dal Vallone

Marianopoli, interrogazione al sindaco dei consiglieri Noto e Cannella sui quadri e targa collocati nel bastione di Piazza Landolina

MARIANOPOLI –  Una informativa con interrogazione  dei consiglieri comunali  di  Marianopoli Noto Grazia  e Cannella Giuseppe  è stata inviata al Signor Sindaco, agli assessori alla Cultura  Maria Antonietta Vullo, e allo Spettacolo  Giovanni Cannavò,  alla Soprintendenza ai Beni Culturali ed Ambientali  di Caltanissetta, al Presidente del Consiglio Comunale, ai Consiglieri Comunali, al Prefetto di Caltanissetta, per conoscenza all’Assessorato Regionale delle Autonomie Locali e Funzione Pubblica Dipartimento delle Autonomie Locali  di Via Trinacria, Palermo  e per conoscenza all’Ufficio Ispettivo per la Vigilanza e il Controllo degli Enti Locali Dipartimento Regionale delle Autonomie Locali Via Trinacria,  Palermo.   “ Art. 24 del Regolamento del Consiglio Comunale: Attività Ispettiva-Interrogazione sulla collocazione in forma stabile di n. 11 copie di quadri in bassorilievo di opere di autori vari tra quelli più famosi al mondo ed una targa di notevole dimensione riportante la frase di Pablo Picasso “L’arte scuote dall’anima la polvere accumulata nella vita di tutti i giorni” asseverata dal logo del Comune, nel bastione in pietra della storica Piazza Landolina”. Ecco il testo integrale dei due consiglieri:

Sulla stampa (La Sicilia) dello scorso mese di Agosto si leggeva che sono stati collocati nel bastione della storica piazza Landolina (Famiglia Landolina Nobili e storici governanti di Marianopoli), dei quadri e una targa di notevole dimensione che ripropongono, ad opera di artisti locali, n. 11 quadri tra i più famosi al mondo e una frase di Pablo Picasso. Si leggeva inoltre che detti quadri, delle dimensioni di cm 100 x cm 80, “hanno un grande impatto scenico, visibili anche dalla strada statale” e che questo progetto “ è diventato realtà grazie al laboratorio artistico locale, inaugurato all’inizio del 2019 dall’assessore Giovanni “Nanni” Cannavò”. Sempre nello scorso mese di Agosto in riferimento alla collocazione dei suddetti bassorilievi, in un post del profilo Facebook di uno stimato studioso di Marianopoli, si leggeva: “Considerazioni espresse un anno fa.” Salve! Senza un’idea progettuale meditata e un’attenta analisi del contesto in cui delle opere, cosiddette “artistiche”, andranno inserite tale installazione risulta perdente fin da principio. La volontà di fare un laboratorio d’arte di certo può essere lodevole, com’è lodevole l’impegno dimostrato dai partecipanti. Se consideriamo però il luogo, l’inserimento di bassorilievi che fanno riferimento ad opere della pittura italiana e mondiale risulta essere poco o per nulla confacente. La piazza Landolina, i resti dell’antico palazzo Baronale, i cui scalini di ingresso dovevano essere in asse con l’antica porta della precedente chiesa (che peraltro doveva essere orientata rispetto all’attuale) e, infine, il nome della via Marchese di Raddusa rievocano un contesto storico locale che caratterizza il paese. Per tale motivo i bassorilievi che saranno inaugurati nella Giornata della cultura risultano essere una forzatura, in quanto non hanno nessuna attinenza al luogo. Si invita pertanto a collocare tali opere in altri posti o semplicemente considerale come prodotto di sperimentazione e crescita artistica dei partecipanti, esponendole in una mostra.” Tali considerazioni, dagli scriventi condivise sono stati seguite e rafforzate da una forte e puntuale critica da parte di persone, che riteniamo qualificate, attraverso il post di un artista noto anche nell’ambiente Marianopolitano. Su questo post è intervenuta a difesa dell’operato dell’Amministrazione Comunale anche l’assessore alla Cultura Maria Antonietta Vullo la quale, con un suo commento, ha ribadito: – in riferimento alle suddette critiche mosse, che lei non ha “…le competenze per giudicare un’opera d’arte, al contrario di voi che siete dei veri “critici d’arte”…; – “…le opere in questione sono BELLISSIME!!! E non mi riferisco all’aspetto artistico…”; – “…L’idea geniale è stata di un Assessore comunale che ha messo a disposizione il suo tempo gratuitamente”…; – “…Queste opere non sono state commissionate da nessuno, ma nascono dalle idee di ognuno dei partecipanti al progetto….. Il tutto a costo zero per il Comune”….; – “…Si è scelto il muro più bello, il muro che fa da ingresso al nostro paese… carico sicuramente di storia…”…. In considerazione di quanto sopra riportato può ritenersi acclarato che il sito in cui sono allocati questi quadri (che non sono bellissimi sotto il profilo artistico per come fatto intendere dall’Assessore alla Cultura Maria Antonietta Vullo) è di pregio storico così come affermato anche dal suddetto Assessore alla cultura con il suo commento. Per quanto sopra e da quanto rilevabile dalla stampa e da taluni profili social si prende atto che: – la realizzazione e la collocazione dei suddetti quadri (bassorilievi) sono il frutto di un “laboratorio artistico” inaugurato all’inizio del 2019 dall’assessore comunale Giovanni “Nanni” Cannavò; – da quanto riscontrato da alcune fotografie pubblicate sui social il suddetto “laboratorio artistico” ha operato e forse opera ancora in locali comunali, usufruendo di tutti i servizi e utenze di cui dispongono detti locali; – la gran parte dei componenti del suddetto “laboratorio artistico” sono amministratori comunali e loro parenti o congiunti (moglie, figlia, figlio e cognata del Sindaco, assessore Vullo Maria A.,il marito e una sua cugina, assessore Cannavò Giovanni, la moglie di un consigliere comunale, ecc…); – il sito in questione, oltre ad avere una importante valenza storica, ricade nella zona del centro abitato (centro antico) e di vincolo paesaggistico; – materialmente, per come si vede da alcune foto pubblicate sui social, la collocazione di questi quadri e della targa è stata opera dell’assessore comunale allo spettacolo Giovanni (Nanni) Cannavò e Anna Mastrosimone. Considerato che: – nella pubblica amministrazione nessuno può agire arbitrariamente ed al di fuori del rispetto delle regole e delle procedure; – l’utilizzo del patrimonio e delle risorse pubbliche vanno esercitate attraverso regolari e formali autorizzazioni; – non risulta agli scriventi che il Comune abbia, ufficialmente e con atti e provvedimenti formali (deliberazioni, atto costitutivo, bandi, avvisi, ecc.) costituito il “laboratorio artistico” di che trattasi; – detto “laboratorio artistico” ha usato e forse continua ad usare locali, servizi e utenze comunali così come avrà, possibilmente, utilizzato per la realizzazione e collocazione dei suddetti quadri, materiali forniti dal Comune. Fermo restando ogni positivo e personale apprezzamento per il lodevole impegno profuso dai provetti artisti partecipanti alla realizzazione dei quadri in questione, i sottoscritti Noto Grazia e Cannella Giuseppe, nella qualità di Consiglieri Comunali per l’esercizio della funzione di controllo politico-amministrativo per effetto del munus pubblico connesso alla carica rivestita, al fine di fare chiarezza e per la trasparenza dell’attività amministrativa, con la presente interrogano la SS.VV. ai sensi e per gli effetti dell’art. 24 del regolamento del consiglio comunale, per sapere: 1) Se il “laboratorio artistico” di che trattasi che ha realizzato e collocato le opere in oggetto è stato costituito da privati o è comunale; 2) nel caso il suddetto “laboratorio artistico” fosse comunale si chiede di sapere quale organo l’ha formalmente costituito e con quali atti e provvedimenti amministrativi si è proceduto a detta costituzione e gestione dello stesso e se c’è un regolamento che regola la funzionalità e l’adesione a tale laboratorio; 3) nel caso il suddetto “laboratorio artistico” fosse di privati si chiede di sapere: a che titolo e in forza di quali atti o provvedimenti amministrativi questi hanno usato e forse usano ancora i locali comunali, i servizi e le utenze di cui dispongono detti locali e gli eventuali materiali usati per la funzionalità del laboratorio e la realizzazione delle opere in questione; 4) Se è stato fatto un atto formale o un provvedimento amministrativo per la scelta e la concessione del sito (bastione della piazza Landolina) per la collocazione dei quadri e della targa in questione trattandosi di patrimonio pubblico. In caso positivo quale Organo comunale gestionale l’abbia fatto; 5) Se per la collocazione delle suddette opere, ricadendo il sito in zona sottoposta anche a tutela urbanistica, paesaggistica, ecc, sono state richieste ed ottenute le necessarie autorizzazioni da parte degli Organi deputati alla tutela dei beni storici, monumentali e ambientali; 6) Se per la realizzazione e collocazione delle suddette opere esiste un progetto approvato dal Comune e se il Comune, a tal fine, ha sostenuto oneri finanziari. Si rappresenta che alle suddette interrogazioni venga data risposta scritta ai sensi del comma 4 dell’art.24 del suddetto regolamento. Inoltre anche in correlazione alle suddette interrogazioni si chiede, ai sensi dell’art. 43 del Dlgs. N.267 del 2000 e s.m.i. e dell’art. 29 e 30 29 del Regolamento del Consiglio Comunale di avere rilasciata copia dei seguenti atti e provvedimenti amministrativi: 1) Copia dell’eventuale atto costitutivo del “laboratorio artistico” e di tutti gli atti e provvedimenti amministrativi con i quali si è proceduto alla sua costituzione e quelli adottati per il suo funzionamento, gestione e adesione allo stesso; 2) Copia dell’eventuale provvedimento di concessione in uso al “laboratorio artistico” dei locali comunali e dei servizi e delle utenze di cui detti locali dispongono, degli eventuali materiali usati per la funzionalità del laboratorio e la realizzazione delle opere in questione; 3) Copia delle eventuali autorizzazioni degli Organi competenti per la scelta ed utilizzo del sito nonché l’autorizzazione per la collocazione dei quadri e della targa di che trattasi da parte degli Organi deputati alla tutela dei beni storici, monumentali e ambientali. Alla Soprintendenza ai Beni Culturali ed Ambientali in indirizzo, la presente viene inviata per quanto di competenza. Marianopoli, 23.11.2021 I Consiglieri Comunali Noto Grazia e Cannella Giuseppe”

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