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Programma per fatture: il mondo fiscale italiano necessita di nuovi strumenti

Le fatture elettroniche in Italia, sono obbligatorie dal 2019 per tantissimi soggetti che scambiano beni e/o servizi sul territorio nazionale.
Queste fatture non sono altro che documenti virtuali, con valenza fiscale pari a quella delle fatture cartacee e che possono essere generate, inoltrate e ricevute utilizzando un apposito programma per fatture.
Le fatture elettroniche quindi differiscono nella forma, non più di carta ma trasmesse telematicamente tramite appositi formati web.
Seppur apparentemente complicate, le fatture elettroniche nascondono tantissimi aspetti positivi.

Fatture elettroniche – Gli aspetti positivi
Utilizzare un programma per fatture online per la generazione di documenti fiscali è veramente molto utile in quanto, in primo luogo, evita l’acquisto di fogli di carta, inchiostro, stampanti e faldoni.
La stampa delle fatture elettroniche infatti non è assolutamente obbligatorio ma a descrizione del soggetto interessato.
Un programma per fatture elettroniche inoltre, permette di archiviare la documentazione per un minimo di 10 anni. Tale caratteristica permette a chi le genera di consultarle quando desidera e di farlo nel massimo della velocità e della precisione. Non a caso le fatture elettroniche archiviate tramite apposito software donano la sicurezza di conservare documenti originali, intatti, impossibili da danneggiare, modificare o smarrire.
Dal punto di vista della contabilità, i programmi per fatture danno modo di lavorare con il massimo della precisione.

Fatture elettroniche – Quali sono le terminologie utili da sapere?
Quando si va a compilare una fattura elettronica può essere utile partire ben informati su quelli che sono i dati richiesti più comuni o le sigle più diffuse.
Tra questi troviamo:
Lo SDI, ad esempio è la sigla con la quale si va ad indicare il sistema informatico utilizzato dall’Agenzia delle Entrate per inoltrare le fatture ai vari destinatari. Lo SDI quindi funziona un po’ come un postino virtuale e può servire a dirottare documentazioni a diversi tipi di soggetti fiscali.
Il CUU, è l’acronimo di Codice Univoco Ufficio, che consente al Sistema d’Interscambio dell’Agenzia delle Entrate (SDI) di inviare dati ad un ente della Pubblica Amministrazione. Solitamente è espresso tramite 6 caratteri alfanumerici.
“XML” è invece la sigla che simboleggia il formato in cui vengono creati i file delle fatture elettroniche. Non è altro che l’acronimo di EXtensible Markup Language.
Fatturazione B2B, riguarda lo scambio di fatture tra due attività, infatti “B” sta per Business (Business to Business).
Fatturazione B2C, riguarda lo scambio di fatture tra un’attività ed un cliente, infatti “B” sta per Business e “C” sta per Consumer.
Il CIG, acronimo di Codice Identificativo Gara, è costituito da un insieme di lettere e numeri (10 in totale), che identifica una gara d’appalto. Solitamente viene utilizzato nelle fatture elettroniche rivolte alla Pubblica Amministrazione.
Ecco quindi che abbiamo appena parlato di un argomento articolato ma allo stesso tempo semplice se si affronta con la giusta preparazione e soprattutto se si va ad attuare con i giusti mezzi di lavoro. Non a caso la scelta del programma per fatture online da utilizzare è importantissima.

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