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Pesistica, Giorgia Bordignon Argento Olimpico nella 64 kg

Giorgia Bordignon conquista la medaglia d’argento alle Olimpiadi di Tokyo, nella Pesistica Olimpica, categoria 64 kg, la 15esima della spedizione italiana ai Giochi. L’Azzurra è protagonista di una gara praticamente perfetta, con 6 prove valide su 6, al termine delle quali realizza un totale di 232 kg, con uno strappo a 104 kg e uno slancio a 128 kg, tutti nuovi record italiani. Giorgia Bordignon, nata a Gallarate (VA) 34 anni fa, con questo risultato scrive una pagina di storia della Pesistica italiana: non solo è la prima Pesista Azzurra ad aver partecipato a due Olimpiadi (la prima a Rio nel 2016) ma è anche la prima Pesista Azzurra a conquistare una medaglia Olimpica dalla nascita della disciplina.

L’argento di Giorgia, atleta delle Fiamme Azzurre, va ad aggiungersi peraltro al bronzo conquistato da Mirko Zanni nella 67 kg, che ha rotto un digiuno di medaglie olimpiche azzurre iniziato nel 1984 dopo l’oro di Oberburger. Ora arriva quindi un bis di medaglie che mancava da Melbourne 1956.

Le dichiarazioni

Giorgia Bordignon. Ancora incredula Giorgia Bordignon: “Non lo so che cosa ho fatto, so solo che ho messo le mani sul bilanciere e l’ho tirato su”. Appena scesa dal podio olimpico l’Azzurra non riesce a smettere di sorridere e a capacitarsi di quello che ha fatto: “Credo che realizzerò tra qualche giorno. So solo che con questa medaglia ho scritto la storia della Pesistica Italiana. Onestamente, visti gli allenamenti degli ultimi giorni, non mi aspettavo di fare così bene: non sono riuscita ad andare oltre i 101 di strappo e i 121 di slancio, ero sfiduciata. Poi oggi, qui, non so cosa sia successo, a questo punto credo che Sebastiano (Corbu, il DT della Nazionale n.d.r.) abbia la bacchetta magica!”. Proprio al suo allenatore si deve quella scintilla che ha caricato Giorgia per dare il massimo in pedana: “Io non ho voluto sapere i kili che andavo a sollevare, prima di salire in pedana. Dei 104 me n’ero accorta, mentre dei 128 non lo sapevo. Me lo ha detto Pietro (Roca, tecnico della Nazionale) solo dopo che sono scesa. Prima dell’ultima alzata però Sebastiano mi ha detto: ‘Dimostrami quante palle hai’ e io l’ho fatto! Non era però ancora detta l’ultima parola perché le mie avversarie dovevano ancora terminare la propria gara: quando poi l’inglese ha sbagliato non ce l’ho fatta più e ho abbracciato Sebastiano, Pietro e Gonario (Corbu, Tecnico della nazionale) piangendo”. Per quanto riguarda il suo futuro Giorgia afferma: “Non so ancora cosa accadrà, so solo che voglio godermi questa medaglia e tutto quello che mi porterà”.

Antonio Urso. Felice ed orgoglioso come non mai il Presidente FIPE, il nisseno Antonio Urso: “Appena arrivata l’ufficialità della medaglia di Giorgia, mi ha chiamato il Presidente del CONI Giovanni Malagò ed entrambi non siamo riusciti a parlare per due minuti, perché eravamo entrambi in lacrime. Oggi Giorgia ha vinto una medaglia storica per il movimento e per tutta la Pesistica Italiana, perché è la prima pesista Azzurra a vincere una medaglia olimpica. Una gioia enorme! E non è ancora finita…”

La gara:

La varesina delle Fiamme Azzurre entra in pedana nello strappo con 98 KG che solleva con la solita determinazione, non percependo ancora che quella che si sta per compiere sarà una giornata memorabile.

Prima di lei la Taiwanese Chen e l’inglese Davies solevano 97 KG; dopo di lei fanno il loro ingresso in gara tutte le rivali più accreditate: le due sudamericane, l’ecuadoregna Palacios e la colombiana Perez Tigrero (la prima a segno con 100 KG di carico, la seconda sbaglia invece i 101 KG) e la canadese Charron, grande favorita per l’Oro Olimpico che parte bene con 102 KG.

In seconda prova Giorgia chiama i 101 KG che solleva ancora con grande grinta; replicano tutte le avversarie con l’Azzurra che si trova con un ultimo tentativo di strappo a disposizione; le buone sensazioni che lascia spingono lo staff a chiedere i 104 KG, due chilogrammi sopra al proprio record personale (e anche italiano) che solleva ancora in maniera perfetta, combinando tecnica, forza e caparbietà: è qui che prende forma l’impresa con Giorgia che assume la consapevolezza che il sogno chiamato podio olimpico potrebbe essere a portata di mano; chiudendo lo strappo in terza posizione con la stessa misura della seconda, l’ecuadoregna Palacios, e un solo chilo sotto alla prima, la Charron.

Le altre sono dietro: un chilo sotto la Chen, tre chili la colombiana e quattro l’inglese Davies, particolarmente competitiva nello slancio.

La strada per una medaglia olimpica è però lastricata di ostacoli: ci sono da rintuzzare gli attacchi delle rivali che nell’esercizio di slancio, già dalle partenze, dichiarano guerra all’Azzurra. Qui viene fuori il capolavoro dello staff tecnico che con una condotta di gara perfetta lascia Giorgia tranquilla nel fare la sua gara con passaggi calibrati al millimetro.

La Bordignon entra in gara per prima e si assicura la misura di 121 KG, lasciando la palla alle avversarie: le rivali partono forte e dopo la prima prova si rifanno sotto. Serve un rilancio dell’Azzurra che passa in seconda prova a 126 che con i 104 dello strappo la portano a un totale di 230 KG, riprendendo margine sulle due sudamericane e sulla taiwanese, costrette a chiedere misure importanti per rintuzzare i propri attacchi nelle prove rimanenti; solo la canadese è fuori portata e a questo punto della gara Giorgia lo ha capito, vede il sogno di una vita materializzarsi, e con l’ultima alzata a disposizione sale in pedana per gridare in faccia alle avversarie che no, da quel podio non la scalzerà nessuno: l’Azzurra infila anche i 128 KG e grida al mondo che oggi è la sua giornata: a questo punto solo alzate miracolose delle avversarie possono buttarla giù dal podio, ma la sua forza e la sua determinazione annichiliscono, nell’ordine, la taiwanese Chen, la colombiana Perez e l’inglese Davies, gli ultimi ostacoli tra la Bordignon e la medaglia d’Argento: le avversarie non reggono la pressione e falliscono le alzate. Ora sì, Giorgia, sei lì, è tutto vero, sei Argento Olimpico.

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