salute

Covid: sforzi respiratori potrebbero provocare lesioni polmonari

L’impatto degli sforzi respiratori elevati sui polmoni dei pazienti affetti da insufficienza respiratoria acuta dovuta a Covid-19 potrebbe provocare lesioni polmonari di tipo autoinflitto. Lo rivela uno studio, pubblicato sulla rivista Annals of Intensive Care, condotto dagli scienziati dell’Universita’ di Warwick, che hanno valutato il rischio di complicazioni a livello polmonare nei soggetti positivi all’infezione da nuovo coronavirus.

Il danno polmonare autoinflitto, spiegano gli autori, e’ un concetto controverso nella comunita’ di terapia intensiva, dato che non tutti i medici sono convinti che esista la possibilita’ che gli sforzi respiratori possano generare lesioni polmonari. Il team, guidato da Declan Bates, ha utilizzato un modello computazionale di fisiopatologia cardiopolmonare per quantificare le forze meccaniche che potrebbero portare a lesioni polmonari autoinflitte al paziente.

Il simulatore ha rappresentato una popolazione di dieci pazienti Covid-19, ognuno dei quali associato a una gamma di diverse profondita’ e frequenze respiratorie. Stando ai risultati del gruppo di ricerca, pressioni e tensioni potenzialmente dannose potrebbero effettivamente generarsi in determinate condizioni, compatibili con quelle osservate nei soggetti positivi a SARS-CoV-2. “Il nostro modello – afferma Bates – suggerisce che i pazienti che soffrono di insufficienza respiratoria ipossiemica acuta provocata da Covid-19 sono esposti a un rischio significativo di lesioni polmonari autoinflitte a causa dell’aumento dello sforzo respiratorio. Per questo e’ fondamentale monitorare e controllare le condizioni dei soggetti ospedalizzati per Covid-19”.

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