MUSSOMELI – Ad un anno della emergenza pandemia, che si sta vivendo anche nel nostro paese, il coronavirus sta terrorizzando la popolazione mondiale, sconvolgendo abitudini e ridimenzionando e modificando eventi per evitare appunto il contagio. Così il giovane mussomelese Vincenzo Morreale, parlando del giovedì santo, ha commentato la sua iniziativa del tradizionale ”Sepolcro” approntato nelle chiese: ”Visto che nel nostro paese di Mussomeli come negli anni precedenti si vivono tali tradizioni religiosi come per la settimana santa, tali feste e processioni, l’anno scorso, sono state bloccate appunto per il coronavirus e come l’anno scorso per il Giovedi Santo le celebrazioni si sono svolte in chiesa ma senza fedeli e trasmessi solo in diretta streaming. Dunque ho approntato il tradizionale Sepolcro del Giovedì Santo nella mia abitazione privata dove ho curato l’altare della reposizione della parrocchia di Cristo Re, appunto l’anzidetto sepolcro”. C’è da dire che anche quest’anno il giovane parrocchiano, ministrante della parrocchia di Cristo Re di cui è parroco don Salvatore Tuzzeo, ancora per questa pandemia in atto, ha curato ed approntato nuovamente il “sepolcro” del Giovedi Santo nella propria abitazione. Ma a differenza dell’anno scorso, quest’anno nellecelebrazioni in chiesa c’è la partecipazione di fedeli contingentati, in osservanza delle norme anti-Covid. Il giovane ha detto che “mi sono dedicato con più passione e entusiasmo ad allestire il sepolcro, l’ho lavorato con accuratezza e perfezione. Nel sepolcro ho deposto tante cose come in chiesa, l’ostia benedetta, la bibbia, il pane con il vino, il calice, il turibolo con l’incenso, due candelabri, la corona di spine con i tre chiodi e la coperta bianca. La voce narrante è quella di mia mamma, dice ancora Vincenzo, la lettura del vangelo di Giovanni capitolo 13, appunto riguarda l’ultima cena, la lavanda dei piedi e l’addio ai discepoli”. Va anche detto che il giovane ha animato il sepolcro con i relativi ed appropriati canti religiosi come anche ha inserito la “Preghiera Fervida dulle note di “mesto ricordo”, curando anche le riprese video. Dopo l’allestimento del sepolcro, c’è stata la visita del Parroco don Salvatore Tuzzeo e del diacono don Pierenzo, i quali si sono complimentati anche con la famiglia di Vincenzo, per avere ripetuto , durante il perdurare della pandemia, questa iniziativa”.