il Fatto Siciliano

Sicilia: Zone Franche Montane chiedono progettualità e fiscalità di sviluppo

«Bisogna votare per Geraci Siculo ‘Borgo dei Borghi 2021’ ma senza una fiscalità di sviluppo non si potrà mai parlare di ripopolamento nei comuni montani».

A dirlo, senza troppi giri di parole, sono i rappresentanti del comitato Zone Franche Montane Sicilia – in presidio allo svincolo di Irosa da 90 giorni – che accoglie positivamente la notizia della candidatura del paese madonita all’ottava edizione del concorso “Borgo dei Borghi 2021”, ideato dalla trasmissione “Kilimangiaro, il grande viaggio”, in onda su Rai 3.

Il concetto è semplice: «Non possono esistere borghi più belli di altri – spiegano dal camper di Irosa – se nei centri storici mancano le attività imprenditoriali che chiudono a causa dello spopolamento. In tal senso dobbiamo lottare per l’istituzione della legge sulle zone franche montane con l’obiettivo di rivitalizzare quei centri storici penalizzati». 

L’iter della norma, però, in questi anni ha avuto tempi piuttosto lenti. Nei prossimi giorni, in seduta plenaria, si riunirà la commissione Finanze e Tesoro del Senato per proseguire la discussione della legge e votare gli emendamenti, subito dopo il testo approderà in Aula per il voto finale. «Il testo, approvato dall’ARS il 17 dicembre 2019, è stato ricevuto dagli uffici del Senato ad inizio febbraio 2020» , dichiara Vincenzo Lapunzina, coordinatore del Comitato.

«Siamo consapevoli – prosegue – che le ZFM non siano la priorità nell’agenda politica nazionale.

Tuttavia lo sono per tutti gli operatori economici che resistono nei comuni montani, ormai allo stremo, dell’Isola». Dunque bisogna far presto «anche perché  – aggiunge il coordinatore – giorno dopo giorno tra gli abitanti di questi luoghi monta la sfiducia a causa dei ritardi della politica» .

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