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Rassegna Stampa. La difesa di Milisenna: “Mai sottratti soldi all’Asp”

«Io non ho commesso alcun reato di peculato, perché non ho di fatto sottratto denaro all’Asp e nemmeno utilizzato attrezzature dell’e nte. Tutte le persone che mi contattavano erano miei vecchi clienti che si rivolgevano direttamente a me, senza nemmeno passare dal Cup dell’Asp. Posso avere fatto qualche lavoro in nero, ma non c’entra con l’accusa di peculato».

In sintesi, è la tesi difensiva il direttore del dipartimento di Medicina legale dell’Asp nissena Vito Milisenna, 65 anni, ha esposto ieri davanti ai giudici del Tribunale nisseno che lo stanno processando per peculato.

Accusa che, come detto, il professionista nisseno ha respinto in maniera totale durante il suo esame condotto prima dagli avvocati difensori Dino Milazzo e Sergio Monaco e poi completato dal controesame del pm Davide Spina. Milisenna è accusato di non avere versato all’ente per cui lavora la percentuale per le proprie prestazioni private, come previsto dalla legge.

Il primo caso finito sotto la lente di ingrandimento dei carabinieri riguarda la richiesta di 2.500 euro a tre persone per una consulenza oltre a mille euro per scrivere una memoria integrativa e 1.800 euro per testimoniare davanti al Tribunale di Agrigento.

Occasione in cui, secondo quanto emerso dalle carte, Milisenna avrebbe chiesto anche 2,50 euro per il parcheggio della sua auto. Tremila euro, invece, la richiesta a un’altra famiglia per la perizia e per la testimonianza in Tribunale. Ad aprile si torna in aula per ascoltare i testi della difesa.

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