il Fatto dei Piccoli

Befana: la leggenda della vecchina che porta dolciumi e carbone

Non tutti sanno che il nome della “Befana” deriva da “Epifania”, temine che significa “apparizione” o “manifestazione”

Viene tradizionalmente associata al 6 gennaio, giorno in cui si concludono tutte le feste natalizie pagane e sacre. L’arrivo dei Re Magi da Gesù Bambino, infatti, coincide con l’arrivo della Befana.

Esistono molte leggende che provano a narrare la storia della vecchina dal naso lungo e il mento appuntito che vola in cielo con un sacco pieno di dolciumi e carbone.

Proprio come avviene con Babbo Natale il 25 dicembre, anche la Befana utilizza i camini per entrare nelle case, lasciare i suoi doni nelle calze e mangiare le merende che i bambini le lasciano nella stanza.

Esistono diverse interpretazioni su questa figura.

Una di queste ricollega l’aspetto fisico invecchiato e gli abiti logori come l’anno appena trascorso mentre i dolciumi sono il buon auspicio per l’anno appena arrivato. Chi, però, non si è comportato bene non potrà che raccogliere i frutti negativi del suo operato e, dunque, deve attendersi solo sventure (rappresentate dal carbone).

Esiste anche una leggenda che lega sacro e pagano e riconduce l’origine della tradizione della Befana al viaggio dei Re Magi.

In una fredda notte invernale Gaspare, Melchiorre e Baldassare, perdendo per un attimo il chiarore della stella, chiesero indicazioni a una vecchietta. La donna venne invitata a proseguire il viaggio con loro e portare omaggio al nuovo Re appena nato. La vecchina, però, non volle scomodarsi dal suo agio e rifiutò l’invito. Poco dopo, però, si pentì del suo gesto e decise di mettersi in viaggio alla ricerca di Gesù. Senza la guida della Stella Cometa, però, non riuscì a trovare la capanna di Betlemme e non raggiunse mai il Bambinello. Stanca e delusa tornò a casa ma decise che avrebbe continuato la sua ricerca. Ogni anno, la notte tra il 5 e il 6 gennaio, la donna bussa a ogni porta sperando di poter finalmente trovare, in una di quelle case, il piccolo Gesù. I bambini, sapendo ormai di questo vagare, lasciano davanti le loro porte delle scarpe o delle calze. La Befana, trovandole, può utilizzarle se ne ha bisogno altrimenti può riempirle di dolci in segno di gratitudine per la generosità manifestata.

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