salute

Il coronavirus può bussare due volte, arriva il primo caso di reinfezione

Un uomo di Hong Kong contagiato ad aprile è risultato nuovamente positivo il 15 agosto.

Si concretizza una dei principali timori dell’emergenza Covid-19. Da Hong Kong arriva la notizia del primo caso confermato di re-infezione. In altre parole, un uomo e’ stato infettato una seconda volta dal coronavirus. Lo fanno sapere i ricercatori dell’Universita’ di Hong Kong in una nota, annunciando che il loro studio e’ stato accetto per la pubblicazione sulla rivista Clinical Infectious Diseases. I risultati suggeriscono che alcuni pazienti che guariscono dal Covid-19 potrebbero avere solo un’immunita’ di breve durata. Il caso sara’ probabilmente significativo anche per gli scienziati che stanno lavorando allo sviluppo di un trattamento basato sugli anticorpi dei pazienti con coronavirus guariti e per i ricercatori impegnati nello sviluppo di un vaccino sicuro ed efficace. L’uomo di 33 anni di Hong Kong ha sviluppato sintomi lievi alla fine di marzo quando gli e’ stato diagnosticato per la prima volta il Covid-19. Il paziente e’ stato ricoverato in ospedale il 29 marzo, ma i suoi sintomi sono diminuiti ed e’ stato dimesso il 14 aprile. La seconda infezione si e’ verificata piu’ di quattro mesi dopo, secondo quanto riferito, dopo che l’uomo e’ tornato a Hong Kong dalla Spagna, attraverso il Regno Unito

A Ferragosto il nuovo contagio, è asintomatico

Il paziente e’ risultato positivo il 15 agosto ed e’ stato ricoverato in ospedale ma rimane asintomatico. Le prime ricerche sugli anticorpi del coronavirus avevano scoperto che i loro livelli erano diminuiti dopo pochi mesi, il che potrebbe suggerire che qualsiasi potenziale immunita’ al virus potrebbe non durare a lungo. Tuttavia la ricerca non deve necessariamente essere considerata motivo di panico. La reinfezione e’ comune con altri coronavirus. Akiko Iwasaki, professore di immunobiologia all’Universita’ di Yale, ha twittato poco dopo che non ci sarebbe nulla di inaspettato. Anthony Fauci, scienziato alla guida del National Institute of Allergy and Infectious Diseases e massimo esperto di malattie infettive negli Stati Uniti, ha precedentemente affermato che l’immunita’ ad altri coronavirus noti, inclusi quelli che causano il comune raffreddore, in genere dura solo da tre a sei mesi.

“Potrebbe essere completamente diverso con questo coronavirus”, ha detto in un’intervista alla rivista medica JAMA. “Puo’ darsi che le persone inducano una risposta abbastanza durevole. Ma se si comporta come i comuni coronavirus, probabilmente l’immunita’ non avra’ una durata molto lunga”, aggiunge. Iwasaki ha anche notato che il sistema immunitario dell’uomo di Hong Kong sembrava proteggerlo dallo sviluppo del Covid-19, sebbene non abbastanza da prevenire la reinfezione. Il sistema immunitario dell’uomo sembrava anche produrre anticorpi che aiutavano a combattere la reinfezione. 

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