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Caltanissetta, operatore sanitario positivo al S.Elia. Gambino: “Pretendo spiegazioni, capire cosa sta accadendo”

CALTANISSETTA – E’ deflagrata come una bomba, nella serata di lunedì 6 aprile la notizia, anticipata da Il Fatto Nisseno, della positività di un operatore sanitario, un mussomelese, dell’ospedale S.Elia di Caltanissetta. Il giovane era rientrato a Mussomeli il 23 marzo scorso da Trieste in Sicilia, proprio per prendere servizio presso il nosocomio nisseno.

Una vicenda ‘particolare’ che rischia di incidere fortemente e negativamente sull’operatività dell’ospedale e dunque sulla salute della provincia in questo delicato momento.

Una situazione preoccupante, una prospettiva cupa che non ha fatto dormire sonni tranquilli al primo cittadino Roberto Gambino. Il sindaco è stato chiaro, perentorio: “Chiederò spiegazioni, anzi le pretenderò. La notizia che è rimbalzata ieri sugli organi di stampa rispetto alla positività di un operatore sanitario dell’Sant’Elia ed il dubbio sulla tempistica che riguarda I tamponi dovrà essere immediatamente fugato. Il “è tutto sotto controllo” a ma non basta. Voglio capire e devo sapere cosa sta accadendo se c’è un meccanismo che si è inceppato se l’ingranaggio fa acqua da qualche parte. Troppe le notizie che circolano di mancanze. Prima che diventino fatti gravi dobbiamo fare chiarezza me lo chiedono i cittadini: ho il dovere di sapere”.

Da capire, da approfondire, il percorso, le scelte, le decisioni, che hanno “condotto” il giovane a prendere servizio cinque giorni or sono. Il direttore generale dell’Asp, Alessandro Caltagirone, ieri sera, alle numerose domande dei giornalisti (nel gruppo whats app dedicato alla comunicazione dei dati sul coronavirus in provincia) su questa vicenda, ha risposto: “ La situazione è sotto controllo. La circolare che impone l’obbligo del tampone è successiva alla sua assunzione. In ogni caso i colleghi che hanno effettuato il tampone sono negativi e l’operatore sta bene. Prestava servizio in un’area infettivologica con obbligo dei dispositivi di protezione più performanti. Alcune disposizioni restrittive non si applicano agli operatori sanitari e a quelli dei servizi pubblici essenziali che vengono sottoposti a sorveglianza. I medesimi operatori sospendono l’attività nel caso di sintomatologia respiratoria o esito positivo per Covid19”.

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