Rassegna stampa

Addio a Giovanni Piazza: “presidentissimo” che portò la Nissa in C2 e la guidò per circa 10 anni

Era l’estate del 1984 e tra i corridoi dello stadio “Palmintelli” si aggiravano tante facce nuove perché era il giorno del raduno della Nissa neopromossa in C/2. Tra questi c’era pure Giovanni Piazza, presidente della società biancoscudata, a cui uno dei nuovi giocatori (evidentemente ancora un po’ spaesato) chiese da quale squadra… provenisse, scambiandolo per un collega calciatore. Questo era Giovanni Piazza a quel tempo: aitante, fisico ancora abbastanza asciutto, ex cestista (della Lavespress), sposato a Palermo (dove poi si trovò a gestire l’esattoria comunale di Trabia), rimasto legato a Caltanissetta in quanto socio nella società Euromotors (concessionaria di una importante casa automobilistica tedesca). Il “presidentissimo” della Nissa da qualche giorno non c’è più. Oltre ai familiari, lo piangono tutti i tifosi della squadra biancoscudata che per circa 10 anni hanno seguito l’abile gestione della dirigenza da lui presieduta e di cui facevano parte Antonio Territo, Liborio Savoia, Lillo Turchio, Stefano Angotti e Lillo Burruano.

Era l’estate del 1976 quando questo gruppo di persone decise di prendere a cuore le sorti della Nissa, caduta in Promozione dopo l’amara retrocessione dell’estate del 1972. Il gruppo Piazza affrontò il campionato 1976-77 con Bruno Nardi in panchina, ma le cose non andarono bene (9° posto finale). La nuova dirigenza aveva però tanto entusiasmo e affidò la squadra al tecnico Matteo Carnevale fresco di “Seminatore d’oro” (con l’Enna); andò male anche stavolta (3° posto). Quindi il… colpo di genio: ingaggiare Natale Casisa, allenatore molto “ruspante” specializzato in promozioni a tutti i costi. E infatti la stagione 1978/79 si concluse con l’entusiasmante conquista della serie D. Seguirono 4 stagioni altalenanti (l’ultima addirittura con retrocessione e rimediata con un provvidenziale ripescaggio). Poi nella stagione 1983/84 la trionfale cavalcata verso la conquista della C/2 con Gianni Gennari in panchina. Seguirono due stagioni indimenticabili tra i semiprofessionisti (12° posto e addirittura 9° posto) in cui però il gruppo Piazza cominciò ad accusare il pesante fardello economico di cui si era fatta carico per dieci anni, e infatti nella terza annata in C/2 il gruppo si sfaldò e la squadra finì al 17° posto e venne retrocessa.

Abbiamo provato a sintetizzare i dieci anni della gestione della Nissa guidata dal gruppo presieduto da Giovanni Piazza, elencando i dati statistici. Ma ci sarebbero tante cose da raccontare, alcune delle quali non è più opportuno rivangare. Ma una cosa è certa: per dieci anni la Nissa fu identificata con il suo presidente, perché Piazza vivendo a Palermo aveva contatti con tutto l’ambiente calcistico locale e della Figc regionale, e molte scelte della dirigenza biancoscudata furono influenzate da queste frequentazioni. Compreso il “colpo” piazzato verso la fine degli anni Settanta, quando la dirigenza biancoscudata acquistò la Juve Sicilia, società dilettantistica palermitana il cui patron (un imprenditore edile romano) completati i lavori pubblici realizzati per anni in Sicilia, decise di mollare tutto e tornare a casa, compresa la società calcistica creata e sponsorizzata. Piazza fiutò l’affare e lo propose ai colleghi dirigenti: la Juve Sicilia fu acquistata a prezzo vantaggioso e i dirigenti, dopo avere trasferito alla Nissa i giocatori migliori (tra cui il “libero”Cracolici) e ceduto molti altri, rivendettero titolo e quello che restava del parco giocatori, ottenendo una buona plusvalenza.

Giovanni Piazza era diplomatico ma risoluto, e andava perfettamente d’accordo con gli altri dirigenti: il vulcanico Antonio Territo, l’oculato Liborio Savoia, il generoso Lillo Turchio, l’abile Stefano Angotti (“confessore” dei giocatori), il factotum Lillo Burruano. Un mix di personaggi che fece sognare la città e che merita ancora oggi il primo posto nell’albo d’oro della società. Questo gruppo regalò infatti ai tifosi della Nissa anni indimenticabili, costellati da due promozioni, ancora più esaltanti di quella ottenuta successivamente (1989/90) da Valerio Terenzio con in panchina Maurizio Mazza. Da anni, ormai, Piazza aveva interrotto i suoi rapporti anche commerciali con Caltanissetta, continuando a svolgere il proprio lavoro nel Palermitano. Ma qui nessuno ha mai dimenticato il “presidentissimo”.

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