Cronaca

Coronavirus, no a bar e parrucchieri, sì a edicole e tabaccai. Ecco i negozi che rimangono aperti

Il presidente del Consiglio ha firmato un decreto che contiene misure ancora più restrittive per contenere il contagio da coronavirus. Serrande abbassate fino al 25 marzo per tutti gli esercizi commerciali non considerati essenziali. Ecco la lista di chi non è colpito dalla stretta

Chiusura per bar, ristoranti, parrucchieri e mercati all’aperto. Niente serrata per edicole, tabaccai, banche e farmacie. Ecco, nel dettaglio, l’elenco degli esercizi che non dovranno chiudere i battenti fino al 25 marzo in virtù delle nuove restrizioni previste dall’ultimo decreto ministeriale per contenere il contagio da coronavirus.

Il Dpcm, firmato stasera dal premier Conte, blocca fino al 25 marzo le seguenti attività commerciali:

  • Bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie, ad esclusione delle consegne a domicilio, delle mense e del catering continuativo su base contrattuale.
  • Parrucchieri, barbieri, estetisti.

Rimangono invece aperte le seguenti attività:

  • Ipermercati, supermercati, discount di alimentari, minimercati ed altri esercizi non specializzati di alimentari vari, commercio al dettaglio di prodotti surgelati
  • Commercio al dettaglio in esercizi non specializzati di computer, periferiche, attrezzature per le telecomunicazioni, elettronica di consumo audio e video, elettrodomestici
  • Commercio al dettaglio di prodotti alimentari, bevande e tabacco in esercizi specializzati (codici ateco: 47.2
  • Commercio al dettaglio di carburante per autotrazione in esercizi specializzati
  • Commercio al dettaglio apparecchiature informatiche e per le telecomunicazioni (ICT) in esercizi specializzati (codice ateco: 47.4)
  • Commercio al dettaglio di ferramenta, vernici, vetro piano e materiale elettrico e termoidraulico
  • Commercio al dettaglio di articoli igienico-sanitari
  • Commercio al dettaglio di articoli per l’illuminazione
  • Commercio al dettaglio di giornali, riviste e periodici
  • Farmacie
  • Commercio al dettaglio in altri esercizi specializzati di medicinali non soggetti a prescrizione medica
  • Commercio al dettaglio di articoli medicali e ortopedici in esercizi specializzati
  • Commercio al dettaglio di articoli di profumeria, prodotti per toletta e per l’igiene personale
  • Commercio al dettaglio di piccoli animali domestici
  • Commercio al dettaglio di materiale per ottica e fotografia
  • Commercio al dettaglio di combustibile per uso domestico e per riscaldamento
  • Commercio al dettaglio di saponi, detersivi, prodotti per la lucidatura e affini
  • Commercio al dettaglio di qualsiasi tipo di prodotto effettuato via internet
  • Commercio al dettaglio di qualsiasi tipo di prodotto effettuato per televisione
  • Commercio al dettaglio di qualsiasi tipo di prodotto per corrispondenza, radio, telefono
  • Commercio effettuato per mezzo di distributori automatici

Per quanto riguarda i servizi alla persona, sfuggono alla sospensione solo:

  • Lavanderia e pulitura di articoli tessili e pelliccia
  • Attività delle lavanderie industriali
  • Altre lavanderie, tintorie
  • Servizi di pompe funebri e attività connesse

La stretta non riguarda gli autogrill e i bar delle stazioni: “restano, altresì, aperti gli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande posti nelle aree di servizio e rifornimento carburante situati lungo la rete stradale, autostradale e all’interno delle stazioni ferroviarie, aeroportuali, lacustri e negli ospedali garantendo la distanza di sicurezza interpersonale di un metro”.

Inoltre “restano garantiti, nel rispetto delle norme igienico-sanitarie, i servizi bancari, finanziari, assicurativi nonché l’attività del settore agricolo, zootecnico di trasformazione agro-alimentare comprese le filiere che ne forniscono beni e servizi”.

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