Rassegna stampa

Strage di donne, quattro uccise in soli due giorni: una ogni 12 ore

E il corpo di un’altra trovato a più di un mese dalla sua scomparsa. Un massacro. Donne vittime di uomini, e c’è bisogno di sottolinearlo. Non sono omicidi qualsiasi, quelli degli ultimi giorni, c’è sempre lui di mezzo, fidanzato marito o amante, anche solo come sospettato. Femminicidi, dunque. Queste donne non sono state uccise durante una rapina, non sono rimaste vittime di regolamenti di conti tra clan. Sono mogli, fidanzate, figlie, amanti ammazzate in quanto tali. Niente a che fare con i “maschicidi” tirati in ballo dal giornale “Libero” un paio di giorni fa. Gli uomini uccisi statisticamente sono più delle donne, e che scoperta, ma non sono state le loro donne ad aver commesso il delitto. 

Quel titolo “Più maschicidi che femminicidi”, è «un oltraggio alla memoria delle centinaia di vittime di femminicidio», ha commentato la senatrice del Pd Valeria Valente, presidente della Commissione d’inchiesta sul Femminicidio. «Gli uomini non vengono uccisi dalle loro compagne ed ex compagne. Le donne sì. E più in generale, gli uomini non vengono uccisi in quanto uomini. Gli omicidi familiari, o cosiddetti passionali, per mano femminile sono meno del 3,5 per cento. Le donne uccise da uomini il 90%».

La cronaca di questi due giorni racconta di una strage. Rosalia Mifsud e Monica Diliberto, madre e figlia: il duplice femminicidio di Mussomeli, in provincia di Caltanissetta. Rosalia aveva una relazione con Michele Noto, più giovane di 20 anni, e la figlia non voleva. Quando lei l’ha respinto, lui ha sparato prima alle due donne e poi si è suicidato.

Fatima Zeeshan avrebbe dovuto partorire tra qualche settimana, l’hanno trovata morta nella sua casa a Versciaco in Alta Val Pusteria, in Alto Adige. Sul corpo della pachistana di 28 anni, tanti lividi. É stata aggredita a calci e pugni, dicono i medici legali, e poi forse soffocata. Il compagno della vittima, Mustafa Zeeshan, di 38 anni, è stato fermato e adesso si trova nella casa circondariale di Bolzano. In silenzio, di quello che è accaduto alla moglie non dà alcuna spiegazione.

Speranza Ponti era scomparsa a metà dicembre, il suo corpo è stato ritrovato dai carabinieri della compagnia di Alghero nell’area residenziale che comprende il Resort Vista Blu. Il luogo è stato individuato dopo l’interrogatorio del fidanzato della cinquantenne,  Massimiliano Farci, 53 anni, ora in stato di fermo nel carcere di Bancali, a Sassari. 

E il giorno prima, Rosalia Garofalo massacrata di botte per tre giorni finché non è morta. Sangue ovunque, nella casa di campagna dove la donna di 52 anni viveva con il marito, a Mazara del Vallo, provincia di Trapani. Vincenzo Frasillo, è stato fermato con l’accusa di omicidio. La vittima aveva presentato almeno due denunce per maltrattamenti, poi ritirate. «Un’altra donna è stata uccisa per mano del suo compagno. Un’altra donna che aveva più volte denunciato e che probabilmente non ha trovato adeguato supporto sul proprio territorio», commenta Anna Agosta, consigliera di D.i.Re – Donne in rete contro la violenza per la Sicilia.

Quattro donne uccise in due giorni. Femminicidi. Altre 4 croci in questo sterminato cimitero, solo nomi di donne. Come in guerra, ma il nemico era in casa. Le statistiche che si aggiornano di continuo, dal 2012 ad oggi in Italia 879 vittime. Più che per mano della malavita. 

di Maria Lombardi – Il Messaggero

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