Dal Vallone

Mussomeli, folle ossessione amorosa. L’assassino ha sparato alla testa per uccidere mamma e figlia

Pochi secondi di follia hanno cancellato due vite ed indotto l’assassino a farla finita. Un’esaperata gelosia, divenuta una lacerante ossessione, quella che ha armato la mano di Michele Noto, 27 anni, appassionato di bodybuilding che ha sparato, nella notte a Mussomeli, a Rosalia Mifsud (48 anni), donna con la quale avrebbe voluto riprendere una relazione interrotta, ed alla la figlia di lei, Monica Diliberto (27). Il paese del nisseno si è svegliato “ferito” ed addolorato da questo duplice femminicidio.

La tragedia, secondo i primi rumors filtrati dalle forze dell’ordine che sono al lavoro per ricostruire il crimine, si sarebbe consumata in pochi minuti. Il giovane ieri sera si sarebbe presentato nello stabile in cui la donna vive con i due figli, armato di revolver, un’arma regolarmente detenuta. Da settembre aveva iniziato una relazione con la 47enne, una storia che la figlia della vittima, coetanea dell’omicida, aveva sin da subito ostacolato. Così Rosalia Mifsud aveva deciso di interrompere quel rapporto, una decisione che probabilmente il 27enne non aveva mai accettato sino in fondo. La visita si sarebbe trasformata nell’ennesima lite; in pochi attimi l’assassino ha realizzato il suo atroce crimine: estrae la pistola e spara almeno 4 volte. Per Rosalia Mifsud e la figlia non c’è stato scampo: tutti colpi alla testa. Poi il giovane ha puntato l’arma contro di sé e si è tolto la vita. Più tardi, conoscendo la situazione di crisi della coppia e non riuscendo ad avere notizie dalle due donne, l’attuale fidanzato di Monica si è recato all’abitazione, insieme all’altro figlio di Mifsud, trovando i tre corpi senza vita.

Nell’abitazione non sono stati rinvenuti segni di colluttazione.

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