Limite al contante, una scelta di civiltà: lotta all’evasione ed al “nero”

Giorni fa anche sui social si è parlato moltissimo della limitazione del contante a favore dell’utilizzo della moneta elettronica, argomento al centro dell’attenzione considerate le importanti modifiche che il governo nazionale sembra stia per approvare. Sono circolati video “allucinanti”, privi delle principali cognizioni di economia e volti solo a scoraggiarne l’introduzione creando “terrorismo”. Adesso infatti, dopo l’entrata in vigore della fatturazione elettronica, si sta andando verso il c.d. modello Portogallo (non portoghese), che in circa sei anni ha visto notevolmente migliorare le entrate fiscali. Con il decreto allo studio del governo Conte, il tetto massimo dell’utilizzo del contante, al momento fissato in 3mila euro, dovrebbe scendere fino a 2mila nel 2020 e 2021 e poi a 1.000; altro impegno del governo, per favorire l’utilizzo dei bancomat/carta di credito, sarà quello di stipulare convenzioni con le banche per ridurne costi e commissioni. L’intento del Governo è quello di contrastare l’evasione fiscale e far emergere il sommerso. Togliere moneta cartacea, personalmente abbasserei il limite a 500 euro, oltre a contrastare l’evasione, penso possa rendere più difficile illeciti vari, in primis il “nero” che favorisce spesso loschi affari; in tal direzione l’allarme lanciato dal procuratore di Milano Francesco Greco: “Aziende investono più in tangenti che innovazione”.

L’evasione fiscale infatti può essere definita come un “comportamento che mira ad occultare e a contrastare il prelievo fiscale”, insomma far in modo di pagare meno tasse. Da luglio 2020, il bancomat dovrebbe essere obbligatorio a tutti gli effetti per commercianti e professionisti, saranno previste anche delle multe per chi rifiuta tali pagamenti. Due le multe, la prima consisterebbe in una sanzione di 30 euro, la seconda nell’aggiunta del 4% del valore della transazione negata al cliente. Ciò non a tutti piace…e non è difficile capirne le motivazioni. I contrari parlano di maggior controllo, come se già non lo fossimo, altri parlano di costi in più per gli utenti, cosa assolutamente non vera, altri di voler favorire le banche, cose tutte non corrispondenti al vero in quanto l’uso del bancomat è totalmente gratuito per l’utente ed i costi bancari sono già bassi e verranno ulteriormente abbassati. Le vere motivazioni di chi scoraggia l’uso del pagamento elettronico, sappiamo benissimo essere altre, sicuramente non quelle descritte sopra ma tendenti a mantenere lo “status quo” che favorisce quello a cui tutti noi giornalmente assistiamo. E’ inutile nasconderlo, sarebbe un atto di enorme ipocrisia, a quanti di noi è successo di essere costretti, a fronte di un servizio, prestazione ricevuta o dopo un semplice acquisto a dover richiedere lo scontrino, la ricevuta o la fattura ? Spesso ci “mortifichiamo” pure a chiederlo e veniamo tacciati di essere “esagerati” o “controllori”, per non parlare di qualche sguardo infastidito. Delle volte, magari ci accontentiamo di uno sconticino e lasciamo correre perché “pari mali”, non pensando che il rilascio di una ricevuta, oltre a far regolarmente pagare le tasse, in un quadro generale di normalità, porterebbe un vantaggio per tutti, il famoso “pagare tutti per pagare meno”. In Italia se la tassazione è alta, e non si può di certo negare che lo sia, è dovuta probabilmente anche all’evasione che ha raggiunto cifre enormi, si parla di 190,9 miliardi di euro l’anno (fonte Panorama). Questa cifra non è composta solo dai grandi evasori, come spesso ci vogliono far credere, ma anche dai tanti che, nello svolgimento delle loro attività, giornalmente evadono centinaia o migliaia di euro. Se diamo uno sguardo ai paesi dove l’evasione fiscale è bassissima, la strada intrapresa, fatturazione elettronica, bancomat/carta di credito e limitazione del contante, è sicuramente quella giusta. Evitare l’utilizzo del contante, obbligherà tutti coloro che offrono prestazioni e servizi ad essere tracciati; ciò comporterà obbligatoriamente l’emissione di scontrini e fatture e di conseguenza il pagamento delle tasse, cosa che a molti da fastidio. L’evasione fiscale in generale, oltre ad essere un reato, è un vero proprio “crimine” commesso nei confronti dei cittadini onesti, di chi, commerciante, lavoratore autonomo o professionista, stipendiato, pensionato o altro, non evade nulla, ma grazie e per colpa degli evasori paga più tasse, creando anche situazioni di “concorrenza sleale” tra operatori economici che pagano le tasse e chi le evade; tasse che, come sappiamo tutti, servono per dare servizi ai cittadini, sanità, istruzione, trasporti, welfare, etc..

L’evasione, tra le altre cose, colpisce maggiormente i meno abbienti, che hanno a loro disposizione meno servizi gratuiti, con la beffa che i “furbetti”, oltre al non pagare le tasse, si servono maggiormente di tali servizi ed usufruiscono, visto il basso reddito, di importanti riduzioni, ad esempio esenzione ticket e tutto ciò che gravita attorno alla presentazione dell’ISEE, tasse universitarie, alloggi per studenti e via dicendo. Capisco che pagare tasse e balzelli vari in Italia è veramente pesante, molti non le possono realmente pagare, e su questi bisognerà intervenire per capire se l’impossibilità è reale o fittizia, come nel caso delle dichiarazioni fraudolente attraverso fatture o altri documenti per operazioni inesistenti, in questi casi la galera proposta è giusta; ma non vedo perché solo alcune categorie, i c.d. furbetti, possano ridurne l’entità commettendo, tra le altre cose, un reato….ricordiamoci che se paghiamo tutti, probabilmente pagheremo meno e molti che oggi trovano difficoltà a mandare avanti le proprie attività, sicuramente ne avrebbero un vantaggio.

E’ una questione morale ma soprattutto di “civiltà”, le leggi vanno rispettate tutte, anche se pesanti o “sbagliate”. Si cerchi semmai di cambiarle, quelle sbagliate, ma non si può certo scegliere quali leggi rispettare e quali trasgredire a proprio piacimento e a seconda del proprio tornaconto. I sistemi per combattere l’evasione fiscale esistono e sono da anni messi in pratica nei paesi “fiscalmente civili”. Ma si sa, noi italiani siamo furbi e fatta una legge troviamo subito il modo per aggirarla; peccato però che questa furbizia ci ha resi primi in Europa per evasione fiscale e corruzione…bel primato…però, vuoi mettere, noi italiani siamo furbi.

Ad Maiora

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