Hanno portato i saluti di rito il Prefetto del Rotary Club Valle del Salso (organizzatore dell’evento) Aldo Bancheri, il Vice Sindaco del Comune di Delia (ente patrocinante) Calogero Lo Porto, che ha portato i saluti del Sindaco Gianfilippo Bancheri e il rappresentante del Governatore del Distretto Rotary 2110, Salvatore Camilleri, che ha sottolineato la rilevanza dell’evento e l’attenzione del Governatore Valerio Cimino alla problematica affrontata nella serata. Presente in sala anche il Presidente del Rotary Club di Aragona Fabrizio Caltagirone.
È intervenuto alla discussione anche il Sindaco di Sutera, Giuseppe Grizzanti, che ha fornito una bella testimonianza di positiva storia di integrazione di migranti di origine multietnica, che ha prodotto anche un significativo indotto per la comunità locale.
Angela Randazzo, responsabile del locale Centro di Ascolto Caritas, ha effettuato un altro toccante intervento, raccontando l’attività volta a diffondere la cultura del dialogo e dell’integrazione, sia nei confronti degli immigrati, sia verso la comunità locale con iniziative orientate a vedere nell’altro una ricchezza.
Sintetiche e stimolanti le conclusioni del Presidente del Rotary Club Valle del Salso, Luigi Loggia, che ha sottolineato l’ormai consolidato trend discendente della natalità nazionale e rammentato che recenti ed accreditati studi ne fanno conseguire il deciso calo del PIL complessivo nel lungo periodo. In tale contesto i flussi migratori positivi, insieme ad adeguati interventi per favorire l’integrazione, possono incidere positivamente.
Grande interesse anche per i temi della rapida crescita della popolazione straniera (passata dal 2000, da uno a quasi 6 milioni) e dell’immigrazione clandestina di massa, la cui comprensione è indispensabile per capire il formarsi della percezione pubblica del fenomeno.
È Stato affrontato l’impatto dell’immigrazione su ordinamento sociale e spesa pubblica, rilevando la crucialità della questione del lavoro per l’integrazione sociale e per la convivenza civile. In particolare, è stato evidenziato che gruppi di soggetti con forme di vita e culture dotate di bassi gradi di conciliabilità, possono condurre ad enclave etniche impermeabili e foriere di tensioni, specie nei casi di afflussi massicci in tempi brevi.
Nel finale della sessione si è discusso della fondamentale necessità di avere un canale ufficiale per gli ingressi legali e di una necessaria strategia di integrazione. Non risulta possibile schivare i problemi causati dall’immigrazione, ovvero metaforicamente: “non è possibile fermare un’onda di mare con le mani”.