Caltanissetta, Aiello (Lega): “Intitolare una via ai Caduti di Nassiriya

CALTANISSETTA – Il 12 Novembre 2003 un camion cisterna pieno di esplosivo, condotto da due kamikaze, scoppiò davanti alla base militare italiana di Nassiriya, provocando la morte di 28 persone tra militari e civili, di cui 19 italiani impegnati nella missione italiana denominata “Antica Babilonia”, un’operazione militare con finalità di mantenimento della pace.

A distanza di pochi giorni dal 16° anniversario di quel tragico evento il Consigliere Comunale della Lega, Oscar Aiello, ha presentato una Mozione per l’intitolazione di una Via alla memoria dei “Caduti di Nassiriya”.

“A differenza di altre Città a Caltanissetta non esiste una Via o una Piazza dedicata ai “Caduti di Nassiriya” – dichiara Oscar Aiello, che aggiunge: “Intitolargli una pubblica strada sarebbe il modo migliore per onorare la memoria di quegli Italiani che hanno servito la patria sino all’estremo sacrificio”.

Se la mozione presentata dalla Lega tramite il Consigliere Aiello dovesse essere approvata, il Consiglio Comunale di Caltanissetta impegnerà il Sindaco e la Giunta ad avviare ogni utile e sollecita iniziativa finalizzata alla intitolazione di una Via, Strada o Piazza di Caltanissetta alle memoria dei “Caduti di Nassiriya”.

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  • Quanti nisseni sono caduti in quell'attentato?
    La nostra città è già così povera di memoria storica e noi continuiamo a intitolare le sue vie (fra cui tra l'altro le più grandi) a personaggi e vicende che con la nostra città hanno poco e nulla a che fare. I nostri cittadini meritevoli sono dimenticati o sono loro dedicate vie secondarie e trazzere di campagna. E' una vergogna.
    Proprio quest'estate un nostro concittadino, il primo nella storia della città, ha avuto riconosciuta l'eroicità delle sue virtù, con la dichiarazione di Venerabilità da parte del Papa, Padre Angelico Lipani, nato, vissuto e morto in questa città, che si è speso tutto fino all'ultimo istante della sua vita per garantire alle fasce più abbandonate pane e futuro. E la città cosa gli ha dato? Una traversa senza quasi numeri civici; nessun riconoscimento pubblico alla sua opera (né in vita né post-mortem), come ad esempio ha fatto recentemente Resuttano con don Costantino Stella; non un'immagine in città (basta andare nella vicina Canicattì per vedere come quella città sia fiera del suo compaesano P. Gioacchino La Lomia, e la sua memoria sia viva: già entrando in città vi si trova una statua!).
    Con tutto il rispetto per le vittime di quell'attentato, penso che dovremmo prima valorizzare di più i nostri concittadini, intitolando loro vie degne di questo nome, momunenti, ricordandoli, celebrandoli, come si fa in tutte le normali città, e poi dedicarci agli altri.
    Certo capisco che intitolare una vita a un cittadino nisseno non fa notizia come intitolarla alle vittime di Nassiriya, ma se non abbiamo anzitutto l'orgoglio di essere nisseni, non ha alcun senso dedicare vie "nazionali".

  • Ritengo che intitolare una via o piazza della nostra amata Città ai caduti di Nassirya, fra i quali 19 italiani impegnati nella missione “Antica Babilonia” per il mantenimento della pace in Iraq, sia un segno di riconoscenza verso chi per servire la nostra Patria è disposto all'estremo sacrificio. Non capita tutti i giorni di trovarne qualcuno e non è giusto dimenticare, fanno parte della nostra storia. Altre città hanno già provveduto, noi siamo sempre in tempo. Mi auguro che la giunta comunale recepisca positivamente il "suggerimento" del Consigliere Aiello.

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