“Magonzesi” e social, il falò delle banalità: tuttologi e post, il virtuale in cui regna tutto ed il contrario di tutto

“Io ne ho viste cose che voi umani….(Blade Runner)”. Se i nostri vicini di casa ci chiamano “magonzesi” un fondo di verità alla fine ci deve pure essere. In questi giorni di vacanza ho fatto un giro su Facebook tra i vari gruppi locali e su alcuni profili personali e con dispiacere ho letto post di alcune persone, che non pensavo arrivassero a tanto, pieni di livore e di pura cattiveria. Posso capire che il tono si alza quando il tema è importante, ma ho letto post senza una sana e costruttiva critica, solo rancore e voglia di vendetta, con un unico intento… distruggere l’immagine di alcuni “avversari”, tutto ciò per invidia politica, ripicche personali, alcune professionali, o peggio per propri interessi. Ci sono poi quelli che adesso vogliono rifarsi una verginità, quelli che attaccano tutto e tutti, che si svegliano la mattina pensando come gettare fango, per poi magari far brutta figura venendo immediatamente smentiti. La critica ci sta e ci deve essere, sono il primo a criticare, ma facciamola con cognizione di causa e non “ad mentula canis” Ma quello che mi ha colpito maggiormente, andando a ritroso nel tempo, un po’ di mesi, sono alcuni post di nisseni che sparano a zero su un sistema che ha dominato per decenni a Caltanissetta, lo dicono le cronache giudiziarie, post che attaccano chi non ne era a conoscenza o non ne aveva colto la gravità essendo fuori da quel mondo, definendoli omertosi, asserviti ed erigendosi solo loro a temerari, coraggiosi e paladini…”ma de che”; sistema da cui dicono di essere stati gli unici o in pochi acerrimi nemici e a starci lontano, a non averne tratto vantaggi per poi però scoprire che fino a ieri, per dire, ci banchettavano insieme e che facevano di tutto per accattivarsene le simpatie e magari altro, arrivando anche a manifestare pubblicamente le proprie simpatie….”carta canta; non mi vengano oggi a dire che non avevano sentito la puzza di bruciato, forse allora non pensavano che si arrivasse all’affondamento e alle ustioni e che una pomatina o una scialuppa di salvataggio potesse bastare. Oggi dopo la scottatura ed il ricovero, tutti a prenderne le distanze. E’ chiaro che c’è chi veramente quel sistema lo ha combattuto e lo combatte ancora, con tutte le conseguenze del caso, ma ci sono tanti, troppi, che son saltati giù mentre la nave stava prendendo fuoco ed affondando…hanno solo avuto la furbizia di non scottarsi. Quello che però alla fine mi fa fatto ridere di cuore è il leggere che la maggior parte di loro odia i social…peccato però, che come per le contraddizioni sopra elencate, sono tra gli utenti più attivi. Nisseni brava gente…. Dalla mia Dacia sul Mar Nero….Ad Maiora

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