“E sedutosi … li ammaestrava: E’ stato detto ma io vi dico: … (di don Salvatore Callari)

Abbiamo  sottolineato più volte che la conoscenza  della Bibbia è un elemento  portante della nostra formazione cristiana, per la nostra fede. Data la gran mole di insegnamenti e di eventi che la Bibbia ci propone,  ci si può contentare  di tutto quello che è di maggior rilievo  ed è anche di più facile comprensione. In questa domenica , la sesta del tempo liturgico ordinario, troviamo una delle perle più brillanti, se non la più preziosa, le beatitudini. Gesù inizia il suo ministero  e sul monte tiene il discorso fondamentale del suo Vangelo: viene chiamato il discorso della montagna nel quale annunzia le grandi novità del suo ministero di predicazione che Egli intende realizzare, che illustra , e che costituisce la base essenziale del suo annunzio , la Buona Novella  che man mano andrà  minutamente  spiegando . Le beatitudini sono le nove frasi che aprono il discorso che iniziano tutte con : BEATI…. Sono come il glorioso portale  che ci immette nel gran campo della novità di vita che Egli  annunzia. E’ il proclama del cambiamento, il messaggio di un ideale di vita  diverso, le cui caratteristiche saranno  le disposizioni interiori , superando molte ritualità esteriori, ed inutili formalità, che non hanno garanzia di verità, di consapevolezza interiore, senza la partecipazione di sentimenti intimi che sono  essenziali nella professione della propria fede. Le affermazioni di Gesù, le Beatitudini, sono in aperto contrasto con la legge di Mosè, ma Egli si arroga la autorità, che non teme svalutazione, con grande coraggio, ribadisce: E’ stato detto …ma io vi dico ( cosciente di  andare oltre   quello che è stato stabilito da Mosè) , Per ben nove volte lo afferma affrontando la presumibile meraviglia degli ascoltatori. Egli sapeva che Mosè e la sua legge,erano intoccabili, non si potevano  contrastare,  eppure in tutto il discorso dettagliatamente, si propone di “ smontare “ la legge antica per inaugurare quella  nuova, ma precisando che non intende stravolgere in disordine e libertinaggio, ma completare e perfezionare .  La pagina del Vangelo delle beatitudini, non è soltanto un prezioso esemplare di bellezza letteraria, ma il “codice” vivo  e sempre attuale che deve essere  presente nella memoria ma soprattutto nelle trame delle nostre vicende quotidiane, perché siano vissute alla luce della sapienza evangelica.

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