Era il lontano 1974 quando nell’ottocentesco palazzo Benintende nel cuore della città al civico 133 di corso Vittorio Emanuele, la libreria Cavallotto viene presa in gestione da due giovani Luciano e Isa, che univano la loro vita e la passione per la lettura e davano così inizio alla loro avventura nel mondo dei libri. Con tenacia e costanza hanno fatto sì che la libreria Lachina diventasse un punto di riferimento e di incontro degli intellettuali e per tutti gli appassionati di lettura sempre pronti a soddisfare le necessità dei loro clienti. UNA LIBRERIA CHE CHIUDE NON FA RUMORE ha scritto qualcuno e il signor Lachina in silenzio, assieme a tutto il suo team costituito da figlie, generi, fratelli, collaboratori e nipoti, ha continuato con spirito di sacrificio e forza di volontà ad andare avanti nel nuovo punto vendita di via Fra’ Giarratana. Un pensiero lo accompagna sempre: un pensiero di gratitudine per il signor Cavallotto che come padre lo ha avviato al lavoro e di ringraziamento sincero alla sua città che continua a sostenerlo.
Il pomeriggio vedrà l’intervento della professoressa Marina Castiglione, docente di Linguistica italiana presso l’Università degli Studi di Palermo, che relazionerà su fiabe e racconti della tradizione popolare. Le fiabe di tradizione orale, come esempi di miti degradati, propongono all’ascoltatore di ieri e al lettore di oggi, un ordine sociale e un orientamento culturale che hanno resistito per secoli e che sono comuni a molte civiltà dell’Occidente come dell’Oriente. L’intervento si snoderà lungo un’argomentazione che permetterà di ricostruire come ogni popolo possieda propri miti di riferimento e a cui risalgono le storie riguardanti le origini della vita, del mondo, della civiltà. Investiti di queste valenze religiose, spirituali e gnomiche, i miti assurgono al grado di narrazione sacra e come tale sono detentori di verità, una verità indiscutibile, in cui si mescolano il “meraviglioso” (ciò che non è cristiano e proviene dalla cultura classica e pagana), il “magico” (che appartiene al retroterra demoniaco e stregonesco) e il “miracoloso” (cioè il soprannaturale cristiano).
Serena Miceli leggerà brani tratti dal testo.