Gela: Eni, agito nel rispetto delle leggi 

ROMA  – Eni prende atto del provvedimento di sequestro della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Gela notificato alla Raffineria di Gela e auspica che “questo possa contribuire a fare chiarezza sulla vicenda nel minore tempo possibile e garantisce la massima collaborazione all’Autorita’ Giudiziaria”. La societa’ smentisce “in modo categorico di aver praticato presso il sito industriale di Gela trattamenti illegali di rifiuti tossici o di prodotti di scarto derivanti dalle proprie attivita'”.
Eni, si legge in una nota, “ha sempre condotto le attivita’ industriali nel rispetto delle leggi vigenti e mettendo in campo tecnologie all’avanguardia per il miglioramento e risanamento ambientale. Nel corso degli anni, lo stabilimento di Gela e’ stato sottoposto a un elevatissimo numero di controlli di legge, sia relativi all’esercizio delle attivita’, sia necessari all’approvazione e valutazione degli interventi di risanamento ambientale e bonifica in corso, frutto di complessi iter procedimentali che coinvolgono Autorita’ amministrative centrali e locali”.
L’impatto ambientale dello stabilimento, sottolinea ancora la societa’, “e’ stato poi oggetto di valutazione sia preventiva, da parte delle Autorita’ competenti, sia successiva, da parte degli Enti preposti al controllo. I controlli espletati hanno sempre confermato l’osservanza delle normative e le indagini ambientali condotte dagli Enti pubblici competenti confermano l’assenza di inquinamento diffuso nell’area e soprattutto di rischi per la popolazione della citta’ di Gela”.

Il normale impatto ambientale derivante dalle attivita’ industriali all’interno del sito, oggetto di risanamento, non ha sortito conseguenze all’esterno, anche grazie alla puntuale implementazione da parte della societa’ di significativi progetti di confinamento.
Per quanto riguarda le discariche presenti all’interno dello stabilimento, continua Eni, “queste sono oggetto di puntuali sopralluoghi da parte degli enti di controllo competenti. Tali discariche, che dal 2001 non sono piu’ in uso e sono oggetto delle procedure di risanamento ambientale nell’ambito del sito si interesse nazionale, sono state realizzate e gestite nel tempo sulla base di progetti autorizzati dagli enti preposti e da questi sottoposte a un’attivita’ di controllo minuziosa e capillare, peraltro tutt’ora in corso”. Eni sottolinea come “recenti servizi televisivi realizzati nel gelese e volti a raccontare attivita’ illecite con conseguenze ambientali e sanitarie, hanno attribuito con grave errore allo stabilimento di Gela lo smaltimento di rifiuti in discariche situate al di fuori dello stabilimento stesso, responsabilita’ priva di qualsiasi fondamento”.
Gela e’ un sito importante per Eni: negli ultimi 4 anni la societa’ ha investito 800 milioni di euro in attivita’ di riqualificazione industriale e del territorio, inclusa la trasformazione “verde” dei propri impianti di raffinazione, convertendo la Raffineria tradizionale in bio Raffineria in grado di produrre carburanti verdi, che entrera’ in funzione nel giro di pochi mesi

Condividi