Scuole sicure anche a Caltanissetta: vigilanza e prevenzione antidroga

Si è svolta questa mattina, presso la Prefettura di Caltanissetta, una riunione del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica dedicata a garantire un’incisiva azione di vigilanza all’interno delle scuole del territorio.

All’incontro, presieduto dal Prefetto Cucinotta, erano presenti i vertici provinciali delle Forze dell’Ordine, il Commissario straordinario del Libero Consorzio Comunale, il Sindaco del comune capoluogo e il Dirigente dell’Ufficio Scolastico Regionale-Ambito Territoriale di Caltanissetta.

Al tavolo è stata discussa e pianificata una strategia di azione dedicata alla programmazione dell’attività di prevenzione e lotta allo spaccio di sostanze stupefacenti nei pressi degli istituti scolastici della provincia, in linea con le indicazioni diramate dal Ministero dell’Interno con la direttiva “Scuole sicure”. Alla luce d tale iniziativa è stata svolta un’analisi dettagliata della situazione della provincia in relazione alla diffusione del fenomeno del consumo di droghe tra gli studenti e disposto un forte impulso alla realizzazione di più incisive misure di contrasto del fenomeno, nel quadro di una proficua sinergia inter istituzionale.

Al fine di garantire questo intervento, è stata prevista l’attivazione di finanziamenti pubblici di matrice statale e regionale.

I destinatari di tali progetti formativi e informativi sono principalmente il personale docente e gli studenti. A tali soggetti il tavolo tecnico desidera veicolare “la più ampia diffusione della cultura del rispetto delle regole e una costante e incisiva azione di vigilanza sul territorio nella piena consapevolezza dell’inscindibilità dei momenti preventivo e repressivo”.

In questo contesto, sono stati programmati mirati servizi di controllo da parte delle Forze di Polizia, con il concorso delle Polizie locali, per innalzare il livello di sicurezza nelle plessi scolastici, oltre che nei luoghi maggiormente esposti al rischio di infiltrazione o presenza di spacciatori.

Si legge nel comunicato diffuso dall’ufficio di Gabinetto al termine dell’incontro che “la gravità del reato  in parola ingenera particolare allarme sociale laddove consumato proprio nei luoghi deputati alla realizzazione e crescita culturale dei giovani, incidendo negativamente sulla loro scala valoriale, ponendosi, unitamente alla semplice frequentazione di esponenti della criminalità all’origine di comportamenti devianti quali le violenze nei confronti di docenti e coetanei, reati contro il patrimonio, bullismo e altri ancora”.

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