“E sedutosi … li ammaestrava” : volete andarvene…? (di don Salvatore Callari)

La Chiesa nel comporre  la liturgia di questa domenica ha fatto  un opportuno e illuminante accostamento: il solenne momento del popolo ebraico che con Giosuè  rinnova  fedeltà alla alleanza, promettendo rinnovato impegno e ubbidienza ai comandamenti. Ed è vibrante l’interrogativo posto da Giosuè:” volete servire il Signore dei vostri padri, o volete scegliere altri dei ?” La risposta  fu : “ lungi da noi abbandonare il Signore per servire  altri dei!”. Non perde mai di attualità simile domanda.   E si ripete  una situazione analoga tra Gesù e i suoi ascoltatori e soprattutto con i suoi discepoli.   Il Vangelo di S. Giovanni, che abbiamo ascoltato per diverse domeniche, ci ha guidati fino alla meta, cioè alla chiara affermazione  del mistero della eucaristia che Gesù annunzia apertamente: “ Io sono il pane vero disceso dal cielo; chi mangia la mia carne  avrà la vita eterna.” Un discorso così difficile non l’aveva mai atto e molti, forse disgustati , lo abbandonano: “ è un discorso troppo duro, scandaloso.  Tra l’altro incombe anche  un certo rischio. I discepoli che cosa pensano ?  Gesù lo intuisce , e forse  con amarezza e timore, chiede : “ volete andarvene anche voi ?” Ci sarà stato qualche momento di imbarazzante silenzio, durante il quale S. Pietro ripensa:   “Tu sei il Cristo, il figlio del Dio vivente “ E gli altri discepoli  sentono echeggiare nella mente “ ma chi è costui? “  E altri ancora: “ nessuno ha mai parlato come costui “ !  Ed anche , come  eco chiara e insistente , “ : Io sono la Via, la Verità e la Vita” Chi segue me non cammina nelle tenebre.” Irrompe, ancora una volta, S. Pietro rispondendo : “Signore, da chi andremo, Tu solo hai parole di vita eterna.” Che splendida conclusione di una situazione che  respirava aria drammatica. Non importa se hanno capito quello che affermavano e promettevano gli apostoli .Nulla vieta di pensare, come già altra volta,che  Gesù potesse pensare; “ non il sangue e la carne ti hanno fatto parlare così.! Però la mobilissima espressione ci consola e ci conferma nella fede: “ Lui solo ha parole di vita eterna e di verità” E S. Paolo con l’animo esultante , ci dirà : “ non vi è altro nome dato agli uomini sotto il cielo, nel quale è stabilito che possiamo essere salvati”. Come è chiaro che si devono escludere tutti “ gli dei effimeri”, i “ falsi profeti”, “gli imbonitori di assurdità, e di fantasiosi favoreggiamenti. che danzano indisturbati, e ignobilmente seguiti, nelle piazze delle nostre menti. Ripetiamo, in cuor nostro con la santa Chiesa :  Gesù Cristo, nostro Signore: questa è la nostra fede. !

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