In mostra dieci opere, dieci paesaggi urbani realizzati con diverse tecniche pittoriche a sollecitare in chi li osserva una riflessione sulla babele del nostro tempo, alla ricerca di uno spazio da popolare e da condividere.
Nella Babele di Bartolozzi «non è la solidità degli edifici a colpire lo spettatore ma il vuoto creato dalle finestre che squarciano la tela, spesso frutto del riciclo di oggetti che avevano altra vita e che ora sono divenuti occasione per aprire fessure asimmetriche in cui tuffarsi per andare oltre».
Presentazione di Salvatore Vizzini, Direttore del Museo, e Aurelia Speziale, storico dell’arte.