“E’ stato un piacere e un onore ricevere la vista del barone Emanuele –dice Francesco
Appena pochi mesi addietro il pittore ebbe anche il piacere di mostrare i suoi quadri a un’altra ospite d’eccezione, ovvero Romina Power, che si complimentò per la sua produzione e posò con l’artista per una foto ricordo.
Francesco Amico lasciò la natia Mussomeli circa mezzo secolo fa, ma nel suo intimo continua a conservare i ricordi dei paesaggi infantili, quando ragazzino si avventurava tra i vicoli e le piazze del centro storico insieme ai compagni di giochi. Ricordi cristallizzati nell’anima.
Trapiantato a Roma dal lontano 1970, lavorò a lungo alla Camera dei deputati e prese casa a Trastevere, trasfondendo al contempo sulle tele scorci della città eterna e bucolici paesaggi siciliani. Risale a pochi addietro la sua ultima personale dal titolo “La poesia della metafisica”, inaugurata presso la Sala Mostra e Convegni della casa editrice Gangemi a Roma. In quell’occasione diede anche alle stampe un elegante catalogo cartonato e di grande formato (25×35).
“Francesco Amico –scrisse nella sua presentazione il prof Emanuele- è uno di quei personaggi di cui la Sicilia, a buon titolo, può essere orgogliosa, e fa parte di quella schiera di uomini i quali risalendo il continente, hanno maturato un attaccamento profondo alla propria terra, che si sono portati nel cuore durante i lunghi anni di vita romana”. (R.M.)