Mussomeli, Casa Famiglia Rosetta alla 22^ Rassegna Canora: “Ho imparato a sognare”

MUSSOMELI – Il Centro Diurno “Mons. Spinnato” di Mussomeli dell’Associazione Casa Famiglia Rosetta Onlus ha organizzato presso l’Auditorium “ Lillo Zucchetto” degli Istituti Scolastici “Hodierna” e “Virgilio” di contrada Prato, la ventiduesima Rassegna Canora  dal titolo “Ho imparato a sognare”, che si è svolta venerdì mattina, presentata da Emanuela Favata, Francesca Imperia e Alessia Genco. La manifestazione è iniziata  con i saluti   rivolti  alle dirigenti Rina Genco del “Virgilio”, Carmela Campo dell’Hodierna, Valeria Vella del Comprensivo “Leonardo Da Vinci”, Alessandra Camerota del “Paolo Emiliani Giudici”, al Sindaco Salvatore Caruso di Acquaviva Platani, all’assessore comunale di Mussomeli Giuseppina Territo, al Presidente della BCC di Mussomeli Mi8chele Mingoia,  alla dottoressa Patrizia Russotto e Luca La Mendola, rispettivamente proprietaria e direttore della Fornace, alla dottoressa Irene Catarella Presidente della Fidapa, alla Croce Rossa Italiana, all’Arcistrauss, al referente del Cisom di Mussomeli Vincenzo Profita, a tutte le strutture dell’Associazioni presenti e al presidente e fondatore dell’Associazione “Casa Famiglia Rosetta. Presenti alcune scolaresche fra le quali la quarta primaria e la prima media del plesso “Sac. Giuseppe Messina”dell’Istituto ”Paolo Emiliani Giudici”, diretta da Alessandra Camerota.  E’ stato uno spettacolo ben curato ed articolato, i cui protagonisti sono stati i ragazzi ospiti di Casa Rosetta; altresì impegnati gli operatori del Centro “Mons. Spinnato” di Mussomeli con un appuntamento annuale importante, coinvolgente ed immancabile: Sono state coinvolte le altre strutture dell’Associazione “Casa Famiglia Rosetta”, le Famiglie, i volontari e le scuole. Da sottolineare che una voce fuori campo  ricordava che “Il mondo è nelle mani di coloro che hanno il coraggio di sognare e di correre il rischio di vivere i propri sogni. Il sogno è il promotore delle realtà migliori. Per cambiare in meglio, bisogna sognare, perché una vita senza sogni e desideri è una vita sprecata. Alimentiamo i sogni, lasciando che possano diventare realtà”.  Una voce fuori campo, dunque, quella di Giacinta, al cui termine, il pubblico presente ha potuto ascoltare il brano “Ho imparato a sognare”. Ad annunciare il brano è stata Alessia Genco. Un brano che attirato l’attenzione dei presenti. Immediatamente dopo, è salito sul palco Padre Vincenzo Sorce, che oltre ai ringraziamenti ed il suo apprezzato argomentare ha fatto anche delle proposte, al Centro  “Mons. Spinnato di Mussomeli”. Così ha detto Padre Vincenzo Sorce nel suo intervento:  “Mi piace il tema che avete scelto quest’anno, il tema del sognare; se non si sogna non si vive. Noi siamo alla realizzazione dei sogni, di tanti sogni, sono contento perché siamo qui per sognare e continuare a realizzare sogni, sogni che si realizzano: i 22 anni della presenza del festival  che continua. Dentro questo sogno – ha continuato Padre Sorce, c’è la realtà, la vita dell’associazione, la vita  dell’associazione, qui a Mussomeli,  che è un polo molto importante del nostro servizio per il territorio nisseno, e sono contento perché c’è anche una proposta, la possibilità di trasformare i sogni in realtà. Io voglio essere molto concreto, ha proseguito il presidente di Casa Famiglia Rosetta, abbiamo un sacco di richieste; vedo che  ci sono tanti studenti, e sono contento, e sento il dovere di ringraziare la dirigente Rina Genco, la dirigente Campo, perché ci siete tanti studenti, momento importante per educare alla solidarietà, per essere inclusivi, sapere accogliere e sapere accogliere tutti. Io, quest’anno, voglio fare una proposta agli operatori e operatrici, volontari, alle volontarie del servizio civile qui a Mussomeli, giorno 26 arriva dal Mozambico  una delegazione che ci viene a chiedere servizi per il Mozambico, e ci tengono, mi hanno tartassato di e-mail, di telefonate, noi vogliamo Casa Rosetta in Mozambico per qualsiasi servizio, vi offriamo tutto, ma dovete venire;   io affido questo progetto a Mussomeli, ha continuato Padre Sorce; il mese scorso, una suora coraggiosa  è venuta dalla Costa D’Avorio a chiederci un altro servizio per la Costa D’Avorio e l’Associazione non è Padre Vincenzo, non sono gli operatori ed operatrici, siamo tutti Voi e tutti noi, dunque, alla dottoressa Burgio, agli operatori ed operatrici di Mussomeli, al laboratorio del centro diurno della Casa Famiglia, affido questo progetto ed aspetto risposte concrete”. Continuando nel suo argomentare Padre Sorce ha aggiunto; “Non c’è Natale senza conversione alla disponibilità. Questo mondo noi vogliamo cambiare attraverso la solidarietà, che si fa dono, che si fa condivisione, così possiamo raggiungere gli obiettivi, obiettivi importanti. Io sono contento di salutare, in questo momento,  Emanuela, ospite della Casa famiglia “ Mons. Spinnato”. Emanuela è stata con noi, nella Casa Famiglia, è vissuta alcuni anni con noi, è stata accompagnata, aiutata, ha un nuovo rapporto con la sua famiglia, adesso è un gabbiano libero che liberiamo, liberiamo la sua libertà e ritorna a casa, rinnovata e rifatta, bellissima”. Alle parole di Padre Sorce sono seguiti gli applausi del pubblico. E proprio ad un Auditorium gremito, in un clima di attenta partecipazione all’ascolto, c’è stata  la testimonianza di Emanuela che, sul palco, dopo l’abbraccio al Presidente fondatore dell’Associazione Casa Famiglia Rosetta Padre Vincenzo Sorce, ha testualmente detto: “Ringrazio tutti, sono stata quattro anni a Casa Rosetta, è stato bello coi ragazzi, volontari, Stefania,  Mario, Giusy, Nunziella e con tutti, è stato molto bello in mezzo agli operatori. Grazie a tutti.” La rassegna canora è proseguita con  i brani, annunciati da Francesca, Alessia ed Emanuela, “L’emozione non ha voce”, cantato da Salvatore Pecoraro, e “Si può dare di più”, cantato dal trio del Centro diurno di Mussomeli Carmelo, Giuseppe e “Acqua Azzurra, Acqua Chiara” cantato dalla comunità  Alloggio S. Paolo e S. Pietro di Caltanissetta con Giacoma, Giovanni Bellavia, Giovanni Lo Grasso, Michele, Ludovico, Teresa, Vincenzo, Giuseppe e Natale. Lo spettacolo è andato avanti con le ragazze della comunità per donne in difficoltà con figli de “La Ginestra di Caltanissetta, che hanno cantato il brano “Cambiare”;  successivamente Marika Schillaci e Manaila Elena Maria, alunne della classe III socio sanitario dell’IPIA di Campofranco  hanno recitato una poesia di loro composizione, rispettivamente “sognando” e “were”, accompagnate da un sottofondo musicale. E’ seguita,poi, la proiezione di un video realizzato dai ragazzi del servizio civile che sono saliti sul palco, mentre Mario ha letto una sua poesia dal titolo “Casa Famiglia Rosetta. Antonella Nicoletti del centro diurno di Caltanissetta ha cantato “Un’emozione per sempre” di Eros Ramazzotti: Marta Castiglione della 4B e Mariangela Geraci del 5° del liceo scientifico hanno cantato “White Cristmas”. Dalla comunità Alloggio di Mussomeli Giovanni lo Presti ha cantato “Io ci sarò” degli 883. E’ seguito, poi, il mini musical con i ragazzi del centro diurno di Mussomeli che si sono esibiti insieme ad Arianna, Dalida, Francesca, Sara nella rappresentazione della Fiaba “Aladin”, Una rassegna canora, dunque, con l’auspicio per gli irganizzatori, che i sogni di Casa Famiglia Rosetta diventino realtà.

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