L’ALTRO FIGLIO di Nino Romeo ispirato all’omonima novella di Luigi Pirandello con Graziana Maniscalco regia Nino Romeo composizione musicale Ennio Nicolosi produzione musicale Giuseppe Romeo scene Gabriele Pizzuto abiti in scena Rosy Bellomia collaborazione al progetto PIRANDELLO CHI Margherita Messina produzione Gruppo IARBA/GRIA Teatro
Il testo teatrale di Nino Romeo L’altro figlio, prende spunto dall’omonima novella di Luigi Pirandello. La novella propone una delle figure di madri più inquietanti della letteratura pirandelliana: una madre che si ostina ad inviare lettere ai due figli partiti per l’America, ma che non accetta di riconoscere come proprio il figlio rimasto al paese, frutto della violenza. Al dramma individuale della madre e del figlio rifiutato fa da sfondo il dramma collettivo delle donne del paese abbandonate dai propri uomini partiti per l’America -la prima grande emigrazione del popolo siciliano tra fine Ottocento e primi decenni del Novecento-. La trascrizione di Nino Romeo tiene conto, in sede narrativa, di tutti gli aspetti presenti nella novella, ma tende a innestarli in un’architettura drammaturgica che contrappone e sovrappone i piani strutturali del racconto. I caratteri drammaturgici della Madre rimandano, inoltre, ai residui archetipi di una società matriarcale: così, il racconto della violenza subita, ha per sfondo una Sicilia tribale ed arcaica.
nota di Nino Romeo
Torno per la terza volta alla novella pirandelliana e al testo, personale ed originale, che ne
Un tempo i racconti li trovavamo per strada, in casa, nei luoghi di lavoro: abili affabulatori raccontavano di sé attraverso fatti ed avvenimenti, infarciti di digressioni, riflessioni, divagazioni. Oggi si racconta e ci si racconta di rado. E, persa l’abitudine al racconto, se ne è smarrita la tecnica.
Con questo spettacolo, oltre a riappropriarmi ancora una volta di una storia intensa ed articolata, vorrei trasmettere la necessità di raccontare e di ascoltare un racconto: necessità di una relazione complessa tra narratore e uditore. Questo il Teatro può farlo: perché tra attore e spettatore possono stabilirsi, a volte, relazioni necessarie ed irripetibili.