Migranti: sbarchi nell’Agrigentino, selfie incastra scafista

AGRIGENTO – Tradito da un selfie. L’autoscatto ha incastrato uno scafista tunisino, protagonista di uno dei tanti sbarchi fantasma sulle coste dell’Agrigentino. Era a bordo di un piccolo gommone di cinque metri che davanti agli occhi di alcuni giornalisti, e’ giunto sulla spiaggia della bellissima riserva naturale di Torre Salsa. Nove immigrati avevano tentato di fare perdere le proprie tracce. L’immediato intervento dei carabinieri del comando provinciale di Agrigento ha portato alla immediata identificazione di tre di loro mentre tentavano di nascondersi tra la fitta vegetazione. Dopo alcune ore di ricerche, i militari della locale stazione di Siculiana e i finanzieri ne hanno rintracciati altri tre. I carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile del capoluogo, giunti di rinforzo, hanno subito approfondito le indagini, partendo da un navigatore satellitare trovato nelle mani di uno dei migranti. Dal suo cellulare e’ saltato fuori un video e delle foto che lo ritraevano mentre pilotava il piccolo gommone. Le dichiarazioni degli altri compagni di viaggio, poi, hanno offerto ulteriori riscontri, anche a carico di un complice. Per 27enne tunisino sono cosi’ scattate le manette in esecuzione di un fermo di indiziato di delitto per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina; accusa questa, per la quale e’ stato denunciato in stato di liberta’ anche un secondo connazionale, mentre i rimanenti quattro sono stati deferiti alla Procura della Repubblica di Agrigento per ingresso illegale nel territorio dello Stato.

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  • Solo tratta di schiavi.
    Oggi tra corregionali, connazionali e della stessa religione.
    Persone trattate come dentro a un carnaio, a una macelleria gestita da capitribù, con cui i governi trattano con soldi e ancora soldi.
    Come se a trattare con banditi si firmino - patti d'onore e di rispettabilità -
    Sono i nostri soldi, di chi ne ha pochi e mantiene la ricchezza di altri, che non ha motivo di essere, se non perché la gestione appartiene a governi indegni e incapaci, che si abbracciano con i dittatori africani, in cambio di nulla.
    A quelle persone, trattate come schiavi suggerisco:
    fareste meglio a coalizzarvi tra voi giovani e forti contro i vostri dittatori, contro le vostre dittature.
    Ne bastate diecimila per volta, e contro un dittatore per volta: in Africa avete solo da... scegliere.
    Poi, una volta che sarete riusciti a liberarvi dalle dittature, provate a indire libere e democratiche elezioni, magari controllate da ispettori internazionali.
    Una volta votato per la democrazia, ben volentieri avremo piacere di aiutarvi a portare in porto quelle riforme sociali di cui anche l'Africa ha bisogno.
    Potrebbe pure succedere che tanti giovani italiani ed europei trovino lavoro in un Africa dedittatorizzata.
    L'Africa è ricca, grande e potenzialmente una fucina di progresso per milioni e milioni di persone.
    Pensateci: la vostra terra è vostra, in nessun altro posto al mondo fuori dalla propria terra si potrà mai essere veramente liberi e integrati. La vostra libertà e integrazione nella vostra Africa dipendono da voi!

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