Lo Zoo congelato per tutelare la biodiversità

Circa quarant’anni fa nascevano gli zoo congelati (frozen zoo) con l’obiettivo di conservare il materiale biologico di il materiale biologico di migliaia di specie animali, a rischio di estinzione e non, in particolare si tratta di impianti preposti allo stoccaggio di materiale genetico prelevato dagli animali: DNA, sperma, uova, embrioni e tessuto vivo, conservati tra -170 e -225 °C in azoto liquido con l’obiettivo di salvaguardare la biodiversità.

Questo processo è chiamato crioconservazione, cioè la conservazione previo congelamentoo refrigerazione di materiale biologico pronto all’uso. L’idea di crioconservazione è oggi possibile grazie all’elevata tecnologia nel settore delle apparecchiature e strumenti utilizzati per il congelamento e rapida acquisizione dei prodotti chimici utilizzati per questo scopo come strumenti di azoto liquido. Un altro vantaggio della crioconservazione è l’importante applicazione ecologica che può essere. Potrebbe davvero risparmiare tantissimo lavoro e fungere come strumento di conservazione su larga scala; ad esempio negli zoo, nei parchi faunistici e nei parchi acquatici, che prevedono la conservazione di alcune specie animali presenti in natura. Esistono in genetica delle cellule in grado di differenziarsi per poter diventare ogni altro tipo di cellula. Si chiamano cellule IPS. I ricercatori dello Scripps intendono utilizzarle per creare dei gameti e poi originare delle cellule uovo attraverso la fecondazione in vitro. 

Le specie in pericolo di estinzione sarebbero i primi beneficiari dei vantaggi concessi dalla tecnologia crioconservazione, perchè si potrebbero congelare tantissimi tessuti biologici. La banca di conservazione dei tessuti biologici dovrebbe rappresentare un importante processo evolutivo in campo genetico e permetterci di studiare i cambiamenti genetici a basse temperature. La più celebre di queste strutture, a San Diego (Usa), dormono migliaia di potenziali tigri, leoni, felini selvatici, elefanti, oranghi, rinoceronti, bufali, orsi, uccelli, anfibi, rettili e pesci. Negli ultimi anni i frozen zoo, come le banche dei semi, si sono diffusi in varie parti del mondo: a Melbourne (Australia), a Londra (il Frozen ark project, con otto paesi membri), all’Università di Nottingham (UK) e diversi altri in America.

Purtroppo manca ancora una vera rete internazionale tra i vari istituti, con un catalogo delle specie conservate, ma si stima che l’insieme delle strutture di questo tipo siano riuscite a mettere al sicuro almeno 10 mila campioni di cellule e tessuti, da oltre 1.000 specie diverse. Che dire…Ormai le scoperte scientifiche in ambito animale ci lasciano davvero senza parole!

 

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