Michele Pilato: “Giancarlo Cancelleri, grande occasione. Niente populismo, aggreghi area civica forte”

CALTANISSETTA – RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO. Dopo aver appreso della designazione di Giancarlo Cancelleri a candidato alla carica di Presidente della Regione Sicilia per il M5S, da nisseno, non posso che esprimere il mio sincero compiacimento misto alla speranza che questo non si trasformi nell’ennesima delusione.

Detto ciò, mi permetto di sviluppare alcune personali riflessioni.

Senza entrare nel merito delle cosiddette “regionarie”, termine che ha inteso identificare le modalità di selezione dei candidati del M5S, tralasciando di commentare le critiche che, anche dall’interno dei pentastellati, sono state mosse e riportate sui giornali in ordine ad un’investitura già annunciata, che ricorda di fatto, se non nelle procedure, la proclamazione nelle primarie del PD di renziana memoria, mi soffermerei proprio sulle prospettive che questa candidatura e in generale la proposta del M5S possono rappresentare.

E’ indubbio che in atto il M5S è l’unica forza a caratura regionale e nazionale di matrice autenticamente civica che si pone come contraltare al sistema contorto dei partiti tradizionali.

Ma, se da un lato il M5S si pone  come alternativa civica agli schieramenti di estrazione ideologica, d’altra parte, non può non considerarsi la nuova dimensione del c.d  “civismo politico” che a Palermo ha fatto da traino per l’elezione di Leoluca Orlando a Sindaco, ma che in altre realtà, come Messina, Caltanissetta ed Enna, con identica ed autentica origine civica, sta cercando, pur scontando le difficoltà derivanti anche dalla dimensione localistica delle proposte, di dare centralità alla diretta responsabilizzazione dei cittadini.

Certo, condivisibile ed auspicabile è l’idea espressa da Cancelleri di voler convincere i singoli cittadini, soprattutto quelli che non vorrebbero andare a votare, a sostenere la sua candidatura e la lista del M5S, ma penso che una proposta politica di governo non possa non partire dalla volontà e dalla capacità di sapere aggregare e fare sistema.

Non devo certo ricordare all’On. Cancelleri che la sua esperienza politica parte proprio dalla condivisione di un progetto civico che nel 2009, per le elezioni amministrative a Caltanissetta, e su sollecitazione di Intesa Civica Solidale, ha visto gli allora “grillini” collaborare appunto con “Intesa Civica Solidale” per dare inizio ad una prospettiva autenticamente civica che non si è, poi, voluta sviluppare per le elezioni amministrative del 2014.

Oggi, proprio per dettare i tempi e i termini di un cambiamento radicale necessario per una reale prospettiva di sviluppo della Sicilia, toccherebbe al Movimento 5 Stelle essere quella forza aggregatrice dell’autentico civismo politico che funga da catalizzatore delle singolari esperienze che aspettano di convogliare il proprio impegno in un polo civico della cittadinanza attiva.

In questa prospettiva, però, le dichiarazioni rilasciate dall’On. Cancelleri, che contengono anche l’auspicio di una sua elezione a Presidente della Regione, ci lasciano perplessi in quanto, egli dice, che nell’ipotesi di non avere una maggioranza in Assemblea Regionale, si chiederà in aula l’aiuto degli esponenti eletti in altri movimenti civici.

Allora, perché non da subito aggregare un’area civica forte?

La forza prorompente che il M5S può rappresentare potrebbe essere veramente determinante se sarà capace di non isolarsi, soprattutto nella fase di costruzione di un ambito politico, quello civico, che non può essere lasciato alla mercé di chi vuole utilizzarlo come espediente per mantenersi al potere o riciclarsi.

Quindi, la sfida per Cancelleri ed il M5S è duplice: sapere elaborare un programma elettorale convincente e concreto al di là delle proposte spot del taglio delle indennità e dei vitalizi; e in vista delle scadenze nazionali, fare partire dalla Sicilia una vera rivoluzione civile che senza trascendere nel populismo sappia infrangere i vecchi schemi della politica mettendo insieme in un’unica area civica la società civile e tutte quelle figure di alto spessore morale che, seppur lontane dalla politica, hanno lavorato in diversi ambiti per il bene del nostro paese.

Michele Pilato

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  • Non sono ancora ad amministrare la Regione ca Statuto Speciale Siciliana.....ma già il M5S un miracolo lo ha attuato : E' Resuscitato Michele Pilato !!!!!!

  • sulle dichiarazioni del sig. cancellieri sui precari, formazione e altro deve riflettere bene, non tutti sanno che anche lui ha avuto una precaria in famiglia, (gia stabilizzata per cui nessun problema non rischia niente)non può offendere la dignità di gente che lavora da oltre 27 anni, e poi si informi bene, per tutti sono state fatte procedure selettive dell'allora ufficio del lavoro, perciò la smetta di fare proclamucci.

  • Se prima i siciliani non si convincono che i politici proprio "tutti uguali" non sono e non smettono l'atavica rinuncia a essere protagonisti diretti della propri identità di consociati per lasciare che altri facciano al posto loro, pure se ritorna Gesù Cristo a operare miracoli, direbbero che tanto è uguale a tutti gli altri.
    Non ho nessun parentela con Grillo Beppe, quello famoso. Sono un semplice cittadino con molti studi e tanto lavoro. Figlio del popolo lavoratore. E questo popolo difendo e difenderò sempre.
    Non sono un genio, come quelli che hanno una risposta per tutto, a problemi insoluti. Cerco di discutere sui fatti che ogni giorno coinvolgono noi, forse ex "popolo sovrano" come ancora dice la Costituzione.
    Osservo che questo M5S è odiato e temuto da Mafia Capitale e dai Buzzi, Casamonica, Odevaine, Carminati e P2 a seguire.
    I siciliani sanno che cosa significa la P2 del fascistissimo( come di definiva) Licio Gelli? Credo di no.
    Allora io significo loro che attraverso i "patti del Nazareno" in questo momento governa l'Italia. Con l'evidente risultato che ci sono più poveri (vale a dire più sudditi) e più ricchi privilegiati ( a spese dei sudditi) e nessuno sicuro di avere o ottenere un costituzionale lavoro, che permetta di vivere con dignità e non da servi.

    Con il 60% dei NO! al referendum di Renzi: "Se perdo il referendum lascio la politica e cambio mestiere, non sono attaccato come gli altri alla poltrona...", gli italiani che intendono continuare a rispettare la Costituzione antifascista ci siamo contati.
    Oggi credo siamo ancora di più e lo sapremo meglio con le prossime elezioni regionali.

    Se il M5S ( prego solo in Beppe Grillo nazionale, di abbandonare battute da comico, perché può fare di meglio ragionando semplicemente con i misfatti della politica di governo e con le proposte sociali dello stesso M5S) è temuto dalle mafie e dalla P2, deduciamo immediatamente che non ha collusioni né con le mafie e nemmeno con la P2. Allora vuol dire che non sono come tutti i politici. Sono altro di non uniformato e uniformante e, in prospettiva, una scommessa da accettare, stante tutte le altre scommesse perdute dal popolo con tutti i governi fino a ora susseguitisi.

    Che cosa chiedo agli attivisti del M5S , se vuole continuare a d avere il mio voto:
    1)che studino la Costituzione, anche per migliorarla, ma in primis per osservarla e fare osservare.
    2) Preparino giovani e meno alla conduzione del pubblico governo, e che siano di specchiata onestà e di evidente preparazione nel campo economico e giuridico.
    3)Pubblichino immediatamente, in tutti i pubblici siti, paese per paese e città per città il PROGRAMMA DI RIFORME SOCIALI CON I MEZZI FINANZIARI E DI LEGGE PER RENDERE LE RIFORME FATTIVE ED EFFICACI.
    4) Priorità di riforme in materia di Sanità, Pubblica Occupazione e Cultura-dalle elementari alle università per un migliore approccio al mondo del lavoro nazionale e internazionale-
    Ci sarebbe un quinto punto, quello di uscire da organizzazioni che preparano solo guerre e aggressioni. Avete tutti capito a che cosa mi riferisco.

    Recente l'oltraggio al monumento dell'eroe mondiale Giovanni Falcone.
    La mafia e le mafie rialzano la testa.
    Dipende solo da nostro voto eliminarle per sempre. Oppure vivere da servi e da sudditi per altre innumeri ere dei soliti partiti.
    Se vogliamo cominciare a ribaltare la questione sociale: chi ha meno deve ottenere onestamente di più e chi ha di più, deve restituire l'eccesso. I privilegi sono già un eccesso.
    Riprendiamoci la nostra libertà a fondamento di una Repubblica fondata sul LAVORO.
    Se possiamo farlo lo dobbiamo fare.

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