Maxi-operazione anti-droga. Sgominata asse Sicilia-Albania, 61 arresti: 37 albanesi, 24 italiani. Sequestrati 1.000 chili di stupefacente

Fondamentali sono stati i blitz effettuati in piu’ territori italiani, uno dei piu’ importanti in provincia di Catania dove la Polizia di Stato e la Guardia di Finanza hanno sequestrato oltre 1.000 kg di marijuana e diverse armi, utilizzate per difendere l’ingente valore della droga.

CATANIA – Operazione antidroga coordinata dalla Procura Distrettuale di Catania e condotta dalla Squadra Mobile di Ragusa e dalla Guardia di Finanza di Como. Le due forze di Polizia hanno condotto parallelamente due indagini, volte al contrasto della criminalita’ organizzata dedita al traffico di sostanze stupefacenti. Le indagini hanno avuto inizio alla fine del 2012 e sono proseguite per due anni, permettendo di arrestare decine di persone coinvolte nel narcotraffico. Durante le indagini e’ stato individuato il canale di approvvigionamento della marijuana in territorio albanese, pertanto e’ scattato il coordinamento della Procura della Repubblica di Catania e delle altre 3 Procure interessate. Fondamentali sono stati i blitz effettuati in piu’ territori italiani, uno dei piu’ importanti in provincia di Catania dove la Polizia di Stato e la Guardia di Finanza hanno sequestrato oltre 1.000 kg di marijuana e diverse armi, utilizzate per difendere l’ingente valore della droga.
Le indagini si sono concluse nel 2015 e la Procura Distrettuale di Catania ha chiesto l’applicazione della misura cautelare in carcere per 61 persone tra italiani e albanesi.

Nei giorni scorsi sono stati catturati i promotori ed organizzatori, tutti di origine albanese, mentre 6 sono latitanti. I non destinatari della misura cautelare in carcere, sono stati gia’ individuati ed hanno ricevuto la richiesta di rinvio a giudizio per aver fatto parte di un’associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti. I destinatari dei provvedimenti sono tutti uomini, 37 albanesi (6 latitanti) e 24 italiani tutti di origini siciliane, la maggior parte di loro della provincia di Ragusa; parte dei destinatari delle misure coercitive al momento delle notifiche si trovavano gia’ in carcere per reati specifici in materia di stupefacenti. L’indagine e’ durata diversi anni ed ha visto il coinvolgimento di decine di investigatori che sono riusciti a ricostruire tutta la filiera del narcotraffico giungendo fino ai canali di approvvigionamento in Albania, paese dal quale partivano ingenti carichi di marijuana destinati alle “piazze” italiane.

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