Palermo, inchiesta firme M5S: Digos convoca 1.500 firmatari

PALERMO – E’ fissata per il 17 maggio l’udienza preliminare davanti al Gup Nicola Aiello, ma le indagini sul caso delle firme false alle Comunali di Palermo del 2012 non si fermano. La Procura, in vista di quella data, nella quale si decidera’ sulla richiesta di rinvio a giudizio per 14 indagati, tra cui cinque deputati nazionali e regionali del Movimento cinque stelle, ha deciso di sentire 1.500 dei 2.000 firmatari delle liste, per il riconoscimento o meno delle loro sigle. Cosi’, il procuratore aggiunto Bernardo Petralia e il sostituto Claudia Ferrari, hanno disposto le numerosissime convocazioni negli uffici della Digos, dopo le circa 150 compiute a campione prima della chiusura delle indagini; in quell’occasione nessuno aveva riconosciuto la propria firma sulle liste incriminate. Adesso la procura, in vista dell’udienza del 17, intende blindare l’inchiesta, anche alla luce del parziale esito della perizia dei consulenti dell’accusa. Gia’ un ulteriore centinaio ha disconosciuto la propria firma.
L’indagine ha avuto un’accelerazione dopo le ammissioni dei due deputati regionali Claudia La Rocca e Giorgio Ciaccio, nell’elenco degli indagati come Riccardo Nuti, Giulia Di Vita e Claudia Mannino che hanno sempre respinto ogni accusa. La Procura di Palermo aveva chiuso le indagini lo scorso 9 febbraio. Il reato contestato si riferisce alla ricopiatura, avvenuta nella notte fra il 3 e il 4 aprile 2012, delle firme dei sostenitori della lista, cosa che fu fatta a causa di un errore che avrebbe potuto invalidare tutto. Il reato non viene consumato solo da chi materialmente avrebbe scritto ma anche da chi avrebbe deciso e partecipato a vario titolo al “disegno criminoso”: il deputato Nuti, nel 2012 candidato sindaco, e’ infatti indagato come istigatore, anche se non e’ accusato di avere ricopiato le firme. Inserire i dati personali dei sottoscrittori non significa averne falsificato le firme, ma riscontra la presenza di tutti nella notte del 2-3 aprile 2012 e rafforza, secondo la procura, le tesi di investigatori e inquirenti. La consulenza grafologica ha esaminato 310 sottoscrizioni e da’ atto della falsita’ di quasi tutte le firme disconosciute da coloro che in apparenza le avevano apposte: alcune, pur essendo state “smentite” dai diretti interessati, sono state ritenute autografe, mentre su altre viene sospeso il giudizio. E sono quattro gli esponenti del Movimento 5 Stelle per i quali i grafologi nominati dalla Procura di Palermo hanno individuato profili di parziale compatibilita’ con le mani degli autori della falsificazione delle firme a sostegno della lista grillina. Quattro su 14 indagati, undici dei quali accusati delle falsificazioni.
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