Caltanissetta, l’ASP torna a far “vivere” il Parco Dubini. Il direttore Carmelo Iacono: “Pensiamo alla salute ed al benessere dei nisseni”

CALTANISSETTA – Una festa per e della città, riprendersi uno spazio verde: atto necessario per il capoluogo nisseno in cui il “verde” è un tesoro raro. La riapertura del Parco Dubini, voluta e propugnata dall’Asp, è stata l’occasione per riscoprire un angolo di bellezza dimenticato. Oltre 200 bambini, un pony, un clima di festa, reso ancor più evidente da una splendida giornata di sole. Il direttore generale dell’Asp, Carmelo Iacono, (al suo fianco il direttore sanitario Marcella Santino e il direttore amministrativo Alessandro Mazzara) ha brevemente ma efficacemente tratteggiato le linee guida di una decisione che è stata ‘inseguita’ ed il prezioso risultato ottenuto, frutto della collaborazione di più soggetti. “Questa è una festa per la riapertura non un’inaugurazione. Quando lo abbiamo riaperto era un bosco, peccato che fosse in quelle condizioni. Abbiamo pensato che fosse necessario un intervento, per due motivi: 1) innanzitutto per motivi di sicurezza, perché qui opera del personale; 2) è nella mission dell’azienda sanitaria che non deve pensare solo a curare ma anche alla salute e al benessere. Quale posto migliore di un parco?”.

Presenti il prefetto Maria Teresa Cucinotta, il sindaco Giovanni Ruvolo, don Pino La Placa Vicario Generale della Diocesi di Caltanissetta, le autorità civili e militari.

Il risultato è stato ottenuto con il contributo di molti e Iacono lo ha sottolineato: “E‘ stato un intervento tecnico con supporto di persone specializzate, insieme alla Soprintendenza, a tutto lo staff della direzione strategica, alle associazioni ambientaliste ed al 118. Il risultato dell’azione condivisa è sotto gli occhi di tutti”.

Bambini rapiti dai vialetti di alberi, dal pony e letteralmente ammaliati dalla presenza dell’elicottero del 118. Una scelta di prospettiva, chiarita da Iacono :”Vogliamo dare ai bambini la possibilità di familiarizzare con la sanità, capire cosa voglia dire assistenza sanitaria e e interventi d’emergenza“.

Adesso, aggiungiamo noi, tocca ai nisseni con la loro presenza rendere ancor più vivo il Parco Dubini che sicuramente necessita di ulteriori miglioramenti, ma il primo passo è compiuto.

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  • Speriamo liberi anche le strade dall'erbacce e dalle zecche, possibilmente dalla spazzatura, poi lasciamo stare lo stato dei marciapiedi e il fatto che bisognerebbe educare i nisseni che al 90% sono dei porci che parcheggiano in terza fila buttano fazzolettini e preservativi a terra e non hanno un minimo di civiltà, poi quando vanno al nord non buttano nemmeno la cicca per terra ridicoli e ipocriti, una città fatta di politici incapaci e cittadini vecchi maleducati e immigrati senza giovani e senza futuro. Poi non sarebbe sbagliata una campagna basta più pane duro dai balconi e ossa per i randagi sempre per educare l'ignoranza del nisseno medio. Meno male che c'è il Dubini comunque, ora si che davanti casa ho metri di erba non fa nulla.

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