Caltanissetta, la diretta della festa della polizia da palazzo Moncada: il questore si commuove ricordando i caduti

CALTANISSETTA – Tante emozioni e immagini inedite dalla diretta che abbiamo dedicato alla festa della Polizia, in occasione del 165° anniversario della fondazione, svoltasi stamani a palazzo Moncada, nel cuore di Caltanissetta.

L’emozione che blocca la voce del questore Giovanni Signer, nel momento in cui durante il suo discorso ricorda i caduti, citando gli appartenenti alla polizia Caltanissetta, rappresenta in maniera nitida e toccante l’immagine iconografica di questa manifestazione. Spontaneo dal folto pubblico, in prima fila le autorità civili e militari della provincia, è partito un applauso lungo, ‘caldo’ e commosso che ha sostenuto il questore.

Adesso è necessario riavvolgere il nastro è ripartire dall’inizio. Alle 9.30 il questore Giovanni Signer e il prefetto di Caltanissetta Maria Teresa Cucinotta, alla presenza di un picchetto d’onore in armi, hanno deposto una corona presso il monumento ai caduti della Polizia di Stato, alla quale hanno assistito i funzionari e il personale della questura, una rappresentanza dell’ANPS, i rappresentanti delle organizzazioni sindacali della Polizia di Stato, una rappresentanza del Nucleo di protezione civile “Caltanissetta 1” e i familiari delle vittime.

Alle 11.00 presso il Palazzo Moncada  ha avuto inizio la vera e propria cerimonia celebrativa. Lungo Corso Umberto I e la salita Matteotti erano schierati autovetture e moto operative delle specialità, una pattuglia ippomontata del Reparto a cavallo della Polizia di Stato di Palermo e unità cinofile. Alla cerimonia hanno partecipato più di cento ragazzi della scuola primaria Sciascia e della scuola media Verga del capoluogo e della scuola media Verga di Gela. Erano presenti anche gli studenti dell’IIS “Senatore Angelo di Rocco” che hanno collaborato fattivamente alla festa occupandosi dell’accoglienza degli ospiti. Dopo la lettura dei messaggi del Capo dello Stato, del Ministro dell’interno e del Capo della Polizia, il questore Signer, ha ringraziato il signor Prefetto, il signor Sindaco, i parlamentari e tutte le Autorità civili, militari e religiose intervenute alla cerimonia. Il questore ha, inoltre, rivolto un affettuoso saluto alle donne ed agli uomini della Polizia di Stato e dell’Amministrazione civile dell’Interno, ricordato l’importante anniversario della Polizia Stradale, specialità che quest’anno compie 70 anni. Dopo il discorso del questore Signer sono stati consegnati i riconoscimenti ai poliziotti della questura e dei commissariati di Gela e Niscemi contraddistintisi in particolari operazioni di polizia giudiziaria . La cerimonia a Palazzo Moncada si è conclusa con l’orchestra dell’Istituto superiore di studi musicali “Vincenzo Bellini” di Caltanissetta, diretta dal Maestro Angelo Li Calsi, che ha suonato “Giocondità” e altri medley musicali. Al termine della manifestazione gli studenti intervenuti sono stati intrattenuti nel piazzale di Largo Barile dove era presente uno stand della Polizia Stradale e della Polizia Scientifica.

Le nostre immagini raccontano del luccicante picchetto d’onore schierato all’ingresso di palazzo Moncada per rendere gli onori della polizia agli ospiti istituzionali, con il questore pronto a fare gli onori di casa; dei ragazzi delle scuole che hanno preso “d’assalto” gli stand allestiti dalle forze dell’ordine con particolare propensione a quello della polizia scientifica ed alla simulazione di utilizzo dell’etilometro. Festoso e ‘compagnone’, Argo dell’unità cinofila che ha anche catturato l’attenzione di un bambino che lo ha accarezzato.

All’interno del video le interviste al prefetto Maria Teresa Cucinotta che ha sottolineato il valore dell’impegno e del lavoro della polizia ed al questore Giovanni Signer sulla scelta di svolgere questo avvenimento nel cuore del centro storico. Le sensazioni del dirigente della polizia stradale, Marcello Arcidiacono e il programma della festa nell’accurata descrizione dell’ispettore Salvatore Falzone e tante “chicche” legate all’evento.

*Di seguito il testo del discorso del questore Giovanni Signer. Signor Prefetto, Autorità, gentili ospiti, insieme alle donne e agli uomini della Polizia di Stato della provincia di Caltanissetta vi do il benvenuto e porgo il nostro sincero ringraziamento per la vostra presenza.

Esprimo la nostra gratitudine al Sindaco di Caltanissetta, per averci consentito di celebrare in questo luogo il 165° Anniversario della fondazione della Polizia di Stato.

Oggi le donne e gli uomini della Polizia di Stato esprimono l’orgoglio di appartenere alla Forza dell’ordine che ha il compito di tutelare le libertà e i diritti dei cittadini, di vigilare sull’osservanza dell’ordinamento giuridico, di garantire l’ordine e la sicurezza pubblica, la prevenzione e la repressione dei reati e di prestare soccorso in caso di calamità.

Il legislatore nel sancire l’ordinamento civile della Polizia di Stato ha tenuto ad affermare che le nostre funzioni sono svolte al servizio delle istituzioni democratiche e dei cittadini.

Esserci sempre è il tema della nostra ricorrenza. Ritengo che ci riguardi prima come persone, che come appartenenti alla Polizia di Stato.

Leggendo la nostra Costituzione, ci si avvede che nel citare l’Autorità di Pubblica Sicurezza i Padri Costituenti ebbero due sole preoccupazioni, dettare precisi limiti ai suoi poteri limitativi delle libertà e garantirne l’imparzialità, prevedendo la possibilità di vietare ai suoi appartenenti l’iscrizione a partiti politici.

Questa impostazione riproponeva la visione ottocentesca dei compiti della polizia, considerata come mero guardiano della proprietà privata e dell’ordine sociale.

Eppure, già alla fine della guerra, coloro che avevano lottato per la democrazia si resero conto che il nostro compito è quello di assicurare il rispetto delle libertà e la civile convivenza, tanto che a numerosi partigiani fu consentito di entrare nelle fila delle Questure. Nell’ottobre del’46, un noto quotidiano schierato a difesa dei numerosi partigiani che aspiravano ad entrare in polizia scrisse di loro “essi …credono di aver diritto ad esser considerati i più responsabili custodi delle libertà democratiche del paese.”

Gli anni successivi sono stati difficili per gli appartenenti alla Polizia, per l’ostilità di coloro che li identificavano come strumento di oppressione, testimoniata in una celebre poesia di Pierpaolo Pasolini, insospettabile protagonista dei tempi, e per l’isolamento e la minaccia che condizionavano i territori assoggettati alla criminalità mafiosa.

La Polizia di Stato e i suoi appartenenti sono stati tra i custodi delle libertà del paese, contribuendo alla sconfitta del terrorismo politico e alla disgregazione delle più pericolose organizzazioni mafiose, con un prezzo altissimo di vite umane.

Voglio ricordare tutti i poliziotti caduti nell’adempimento del dovere, e lo strazio delle loro famiglie, perché siamo loro debitori: il loro sacrificio e la loro memoria hanno contribuito al riconoscimento sociale della nostra funzione. Il mio abbraccio ai congiunti di Luigi Bruno, di Calogero Zucchetto, di Michele Pilato e Salvatore Falzone.

Saluto Fabio Vaccaro, che è qui tra noi, coraggiosissimo poliziotto della Squadra Mobile di Caltanissetta  rimasto gravemente ferito in azione.

E’ stato osservato che la sicurezza non è più solo prevenzione dalle condotte devianti ma un vero e proprio diritto di libertà, perché elimina ostacoli allo sviluppo economico, allontana il pregiudizio e l’intolleranza, sostiene la socialità e frena le situazioni di degrado. La libertà è anche civile convivenza.

Questo nuovo modello di sicurezza, ancor prima delle innovazioni normative, ha condotto la Polizia di Stato all’attenzione verso le problematiche della violenza di genere, degli atti persecutori, e del bullismo. Ed è la libertà quella che si intende garantire con l’impegno alla sicurezza del web affidata alla Polizia Postale – eccellenza investigativa oramai riconosciuta in ambito internazionale.

Lo sforzo nell’innovazione è anche della Polizia Stradale, che quest’anno vede compiere i 70 anni dalla sua istituzione.

Le nuove professionalità presenti nelle fila della Polizia di Stato, quelle dei biologi, dei fisici, degli ingegneri informatici, garantiscono un apporto specialistico, al passo con le tecnologie per il bene comune della sicurezza.

In provincia di Caltanissetta, le donne e gli uomini della Polizia di Stato si trovano ad affrontare storiche problematiche e nuove, imposte dai veloci cambiamenti che investono oramai la nostra società.

Altissima è la guardia nei confronti della criminalità mafiosa, ancora fortemente radicata nel territorio, ma è altresì necessario assicurare il contrasto delle nuove situazioni di degrado, che derivano da una marginalità economica e sociale irrisolta e da una crisi sistemica. Sotto la guida dell’Autorità Giudiziaria, è incessante lo sforzo investigativo per contrastare ogni forma di criminalità.  

Massimo il supporto al Prefetto nella sua azione di controllo delle attività ritenute a rischio di infiltrazione mafiosa.

La sicurezza ha da tre lustri un altro grande obiettivo, la libertà dalla paura del terrorismo internazionale. Elevatissima è l’attenzione della Polizia di Stato, anche in provincia di Caltanissetta, dove, come ovunque, può realizzarsi nella sua forma più subdola, quella scatenata dall’auto-radicalizzazione e che trova terreno fertile nella marginalità sociale e nel pregiudizio. Le prime misure che riteniamo necessarie sono il dialogo e l’ascolto. Abbiamo invitato i rappresentati delle comunità islamiche, ai quali rivolgo il nostro saluto, certi che ci accomuni il convincimento che l’integrazione debba necessariamente passare per il rispetto delle leggi e della diversità culturale.  

Il nostro obiettivo è quello di migliorare, sempre e comunque.

Offriremo la nostra collaborazione ai Comuni della Provincia di Caltanissetta che intenderanno assicurarsi la connessione al Sistema Controllo Nazionale Transiti e Targhe del Dipartimento della Pubblica Sicurezza, e che garantisce alle Forze di polizia un efficacissimo strumento al controllo del territorio, per orientarlo in tempo reale secondo la rilevazione ed elaborazione dei dati assicurata dai lettori targhe installati sulle strade.

E’ in corso l’informatizzazione degli archivi, per ridurre il numero dei dipendenti impiegati negli uffici ed assicurare un più agile strumento di investigazione.

Purtroppo, accusiamo gli effetti della carenza del turn over del personale e attendiamo l’ingresso dei giovani che stanno per arruolarsi nelle nostre fila, con il loro entusiasmo.

Intanto, noi faremo la nostra parte.

Devo pubblicamente ringraziare le OO.SS. della Polizia di Stato di Caltanissetta per l’attenzione che hanno dimostrato, anche di recente, alle continue emergenze operative.

Saluto il personale dell’Amministrazione Civile dell’Interno, che sentiamo come colleghi, e le loro OO.SS. .

Un saluto ai colleghi dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, a cui ci unisce spirito di cordiale e costruttiva collaborazione, del contingente dell’Esercito Italiano che è al nostro fianco in diversi presidi, del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, della Polizia Penitenziaria, della Capitaneria di Porto, del Corpo Forestale della Regione Siciliana  e di ogni Polizia Locale.

In ultimo, un saluto agli attivissimi volontari dell’Associazione Nazionale della Polizia di Stato.

In questo momento difficile, tocca ora a noi Esserci sempre.

Il dato Eurispes pubblicato all’inizio dell’anno ha confermato la grande fiducia che gli italiani ripongono nella Polizia di Stato.

Per ironia della sorte, da qualche tempo la nostra professione, anche per la sua stabilità e le sue tutele, è per moltissimi giovani un ambito traguardo.

Dobbiamo fare di più, rinnovando il nostro entusiasmo, per tenere fede all’impegno assunto con il giuramento, per garantire la civile convivenza tra i rapidi cambiamenti che si stanno imponendo, e soprattutto perché è doveroso nei confronti di coloro che sono svantaggiati, dei precari, di quanti hanno perso il lavoro. Dobbiamo fare di più, anche per i giovani che, come ha detto il Presidente Sandro Pertini, hanno solo bisogno di esempi.

E’ con l’entusiasmo che potremo superare le difficoltà di questo momento e forse anche qualcuna di quelle che ci riserva la vita.

Viva la Polizia di Stato, viva la Repubblica, viva l’Italia.

Giovanni Signer

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