Misteri celati nelle opere d’arte

I dipinti più famosi nel mondo dell’arte nascondono, celati tra colori, disegni e dettagli dei messaggi segreti, che hanno sempre suscitato curiosità e interesse da parte di studiosi, ma non sempre l’interpretazione di questi messaggi è univoca. Verosimilmente si tratta di ipotesi o congetture piuttosto discutibili talvolta frutto di suggestione e di gusto per il mistero. Quali sono i dipinti più famosi che oltre ad ammirare per la loro spiazzante bellezza, possiamo anche ‘decifrare‘? Guardiamone insieme alcuni tra i più conosciuti:

  1. Il ‘Ritratto dei coniugi Arnolfini’, dipinto da Jan van Eyck nel 1434 e conservato nella National Gallery di Londra, è uno dei dipinti più significativi della pittura fiamminga. Un’aura complessa ed enigmatica lo circonda, dandogli una fama misteriosa, che i numerosi studi e le domande ancora irrisolte hanno alimentato. Oggetto della raffigurazione è una coppia in piedi, riccamente abbigliata, dentro una stanza da letto: l’uomo fa un gesto interpretato in vari modi, dalla benedizione, al saluto, al giuramento. La moglie gli offre la sua mano destra, mentre appoggia la sinistra sul proprio ventre, con un gesto che ha fatto pensare a un’allusione alla gravidanza. Ancora a distanza di secoli, gli storici discutono sul significato e lo scopo dell’opera: la tesi proposta da Erwin Panofsky nel 1934 è che si tratti della rappresentazione del matrimonio della coppia e di un’allegoria della maternità, a cui alluderebbero i numerosi simboli sparsi nella stanza. Varie altre interpretazioni hanno, tuttavia, permesso di elaborare punti di vista differenti, che hanno messo in dubbio la tesi stessa di Panofsky. Si è parlato anche di un possibile esorcismo o cerimonia per recuperare la fertilitàà poichéé Arnolfini e sua moglie non ebbero in realtàà figli. La fama dell’Arnolfini inoltre era quella di un marito infedele e brutale, ciò non confuterebbe l’ipotesi di una coppia in dolce attesa.
  1. ‘Ultima Cena’, capolavoro leonardesco, da sempre al centro di controverse discussioni per i misteriosi messaggi che sembra contenere, è stato oggetto di studio del tecnico informatico Slavisa Pesci il quale pare abbia fatto una scoperta davvero straordinaria quanto insolita: sovrapponendo all’Ultima Cena l’immagine stessa del dipinto, capovolta e ribaltata, si vede apparire un altro disegno, in cui Giuda scompare, Gesù è vestito di rosso, le montagne sullo sfondo diventano le corone di due personaggi, Filippo sembra avere un bambino in braccio e al posto di San Bartolomeo appare un templare. Tanti altri particolari, invece, rimangono sorprendentemente identici. Una scoperta davvero eccezionale quella fatta da Pesci, che conferma ancora una volta l’incredibile genialitàà dell’artista toscano. Sempre nello stesso dipinto, Giovanni Maria Pala, nel libro ‘La musica celata’, sostiene che le posizioni delle mani, insieme alle pagnotte di pane, possono essere interpretate come note di un pentagramma che, lette da destra a sinistra, com’era solito fare Leonardo – formano una vera e propria composizione musicale. Convinta anch’essa che il capolavoro leonardesco nasconda una miriade di messaggi da risolvere, Sabrina Sforza Galitza, sostiene di aver decifrato, nascosto nel dipinto, una sorta di puzzle matematico-astrologico, in base al quale Leonardo avrebbe previsto la fine del mondo durante un ‘diluvio universale’ che inizierà il 21 marzo del 4006 e terminerà il 1° novembre dello stesso anno, dando inizio così ad una nuova era.

3.  La Basilica di San Eustorgio a Milano, dove si dice siano conservate i corpi dei tre magi, dal XIII secolo divenne la sede principale dell’Ordine Domenicano di Milano. Nella zona destinata ai Frati predicatori si trova la ‘Cappella Portinari’, uno dei più celebri esempi del Rinascimento a Milano, ornata da affreschi del pittore Vincenzo Foppa (1427 – 1515). Tra questi affreschi datati tra il 1464 ed il 1468 ne troviamo uno alquanto misterioso, chiamato ‘Miracolo della falsa Madonna’ in cui è raffigurata una Madonna ed un bambino ‘con le corna’. Di Madonna con bambino ne avevamo viste tante, ma nessuno si era mai permesso di raffigurarli con le corna. In realtàà si trattava del diavolo, così trasformatosi per ingannare san Pietro da Verona, che lo smaschera grazie all’ostia consacrata. Alcuni misteri forse sono destinati a restare tali ma, sollecitare la nostra fantasia ammirando questi capolavori è senz’altro un piacevole passatempo. 

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