Migranti e accoglienza: “soldi facili”. Cara Mineo, chiesto processo per 18: a giudizio anche il sottosegretario Castiglione

CATANIA – Chiesto il rinvio a giudizio per diciotto dei ventitre indagati per corruzione a appalti truccati al Cara di Mineo. Dopo l’istanza della Procura della Repubblica di Catania, l’ufficio Gip ha assegnato il processo al giudice Santino Mirabella e fissato la prima udienza per il 28 marzo. La notizia, pubblicata dal quotidiano La Sicilia, ha trovato conferme in fonti giudiziarie impegnate nell’inchiesta. Tra i destinatari Luca Odevain, in qualita’ di presidente della commissione per l’assegnazione della gara d’appalto, il sottosegretario all’Agricoltura Giuseppe Castiglione, il sindaco di Mineo Anna Aloisi e un soggetto giuridico, il Consorzio Sol Calatino. Al centro dell’inchiesta, nata da una costola di Mafia Capitale, un appalto da quasi cento milioni per il Cara di Mineo.
La Procura ipotizza a vario titolo i reati di corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio, corruzione di persona incaricata di pubblico servizio, entrambe finalizzate ad acquisire vantaggi elettorali; turbata liberta’ del procedimento di scelta del contraente. Tra gli indagati anche Giovanni Ferrera, ex direttore del consorzio di comuni “calatino Terra d’accoglienza”; Paolo Ragusa, presidente del consorzio Sol Calatino; Salvatore Menolascina, amministratore delegato della cooperativa “La cascina”; Domenico Cammisa, amministratore delegato della cooperativa “la Cascina”; Francesco Ferrara, vice presidente de “La Cascina”; Salvo Cali’, presidente del cda “Sisifo”; Carmelo Parabita componente del cda “La cascina”; Stefano Soncini, direttore tecnico dell’impresa Pizzarotti; Fabrizio Rubino dipendente della Pizzarotti; Aldo Buttini, consigliere delegato per il settore immobiliare della Pizzarotti; Carmelo Limoli, impiegato dal 19 aprile al “Consorzio Cara di Mineo”; Francesco Mandra’, impiegato dal 13 giugno 2013 al “Consorzio Caradi Mineo”; Agrippina Gulizia, impiegata dal 17 aprile al “Consorzio Cara di Mineo”, Rocco Ferraro, amministraore unico della “San Francesco Csc” di Caltagirone. Escono dall’inchiesta Giuseppe Scornavacche, responsabile amministrativo del consorzio “Calatino terre d’accoglienza; Francesco Milazzo, all’epoca dei fatti responsabile della ragioneria del consorzio “calatino terre d’accoglienza”; Riccardo Tangusso, impiegato dal 12 giugno del 2013 alla “San Francesco Csc” di Caltagirone; Annamaria Damigella impiegata dal 12 giugno del 2013 alla “San Francesco Csc” di Caltagirone; Silvana Camiolo, impiegata dal 17 aprile al “Consorzio Cara di Mineo”.
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