Mafia, 9 fermi tra Bronte e Nebrodi: “violato protocollo Antoci”

CATANIA – Una voluminosa informativa di oltre cento pagine, realizzata dai carabinieri del Ros di Catania, e’ quella sfociata ieri in un’operazione che ha portato al fermo per estorsione di nove persone e tra queste i boss di Bronte (Catania) e Cesaro’ (Messina, nei Nebrodi), Giovanni Pruiti e Salvatore Catania. Sono accusati di estorsione ed in particolare di avere violato cosiddetto ‘protocollo Antoci’ da parte dei clan. Giuseppe Antoci e’ il presidente del Parco dei Nebrodi scampato a maggio alla missione di morte pianificata dalla mafia dei pascoli e mess ain atto a colpi di fucile tra San Fratello e Cesaro’. Da li’ era seguito un protocollo di legalita’ incisivo. Su quest’ultimo episodio c’e’ un’inchiesta della Procura di Messina. Secondo i magistrati della Dda la mafia dei Nebrodi avrebbe costretto allevatori e contadini a cedere i terreni di loro proprieta’ per potere cosi’ accedere ai contributi per l’agricoltura dell’Unione europea senza la certificazione antimafia che il presidente del parco dei Nebrodi ha reso obbligatoria per l’accesso ai finanziamenti. Una decisione che ha tolto molti terreni, e quindi fatto perdere soldi, alle cosche della zona. L’indagine coordinata dalla Procura distrettuale di Catania ha subito un’accelerazione sfociata con i fermi per il rischio di gravi intimidazioni o violenze nei confronti delle vittime. La procura nel frattempo ha inviato gli atti al gip per la convalida dei fermi.
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