Un testo dove i protagonisti principali sono tre nisseni; un libro presentato il 22 settembre e pubblicato nell’ottobre 2016 a diecimila chilometri di distanza dalla Siciila. Ma procediamo con ordine; l’autore è Luca Vincitore, italiano nato a Borgomanero nel nord Italia vicino alla Svizzera da Luigi Vincitore originario della città di Caltanissetta e Silvana Antonietta Seddio di Santa Caterina Villarmosa.
Ma come nasce l’dea di scrivere questo libro? Luca ogni anno in estate partiva dal Messico e si recava a Caltanissetta per andare a trovare i suoi nonni e nell’ultima visita nell’estate del 2013 Guglielmo, che mai aveva parlato della guerra, decise in un caloroso pomeriggio di mezza estate di raccontare quello che aveva vissuto. Luca sapendo che era la prima volta dopo la fine del conflitto che raccontava della guerra decise di scrivere tutto facendo poche domande per non correre il rischio di chiedere qualcosa che avesse potuto risvegliare ricordi particolarmente terribili con la conseguenza che Guglielmo avrebbe potuto smettere di raccontare, lasciando il racconto a metà. In un pomeriggio l’autore riuscì a scrivere un intero quaderno di appunti. Riuscì anche a scannerizzare alcuni documenti e dal nonno ricevette in regalo alcune fotografie che lo ritraevano durante il conflitto e la sua croce di guerra ricevuta nel 1974 per essere stato prigioniero nel campo di concentrazione e sterminio nazista di Dachau. Questa preziosa testimonianza di uno degli ultimi combattenti ancora in vita (Guglielmo aveva 86 anni), unita a quella di Giuseppina e di Franco sono la struttura portante del libro. Dei tre protagonisti della opera l’unica persona ancora viva è Giuseppina Ponte che vive sempre nel quartiere Santa Flavia nella stessa casa dove assistette ai bombardamenti americani e dove, racconta nel libro, una enorme bomba grande come una macchina cadde a 50 metri dall’abitazione lasciando impietrita lei e la sua famiglia, ma che fortunatamente ebbe solo una parziale esplosione. La testimonianza di Franco risale agli anni ’90, che Luca aveva raccolto e custodito per molti anni in un diario.
Guglielmo Vincitore sapeva che il manoscritto stava partecipando ad un concorso per la sua pubblicazione ed era contento che il nipote volesse raccontare la sua storia durante la guerra, in un libro. Sfortunatamente Guglielmo morì 15 giorni prima della notizia che il testo aveva vinto il concorso, e non vide mai il libro pubblicato.
Un libro quindi che parla della Sicilia, di Caltanissetta e dell’orribile esperienza della Seconda Guerra Mondiale per gli italiani e per l’Itaia. Un testo storico, ricco di documenti, che non racconta la grande storia dei generali e dei dittatori, ma racconta tre storie comuni, come quella di milioni di persone in quei tempi tenebrosi. Storie rimaste sepolte, orribili ricordi venuti alla luce tramite le loro testimonianze solo dopo più 70 anni. Persone che in buona fede hanno seguito e condiviso quello che la propaganda fascista aveva fatto loro sembrare giusto e necessario. Tempi oscuri oramai consegnati alla storia che rivivono in questo libro per tener viva la memoria, per ricordare e per scongiurare che quello raccontato e descritto non si ripeta in futuro.
Il libro è in vendita solo in Messico e sfortunatamente in Italia non si può trovare, perchè l’editore dell’università distribuisce solo in Messico, ma l’autore commenta che provvederà a spedire una copia nei prossimi mesi con la preghiera alla redazione del Fatto Nisseno di consegnarla alla biblioteca comunale così da far parte, come un piccolo tassello, della storia millenaria di Caltanissetta e della sua provincia, permettendo la sua consultazione a chiunque lo desideri.
Luca Vincitor
Poi ci sono alcune foto della presentazione del libro, e una foto sempre durante la presentazioen del libro dove si vede appuntata nella giacca la croce di guerra di Guglielmo Vincitore.
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Sono Seddio Calogero 1948 nato a Caltanissetta, figlio di Seddio Giuseppe 1925 figlio di Seddio Calogero (Franco) ignoro la data di nascita.
Penso di essete il nipote di Seddio Calogero Franco di cui si scrive sopra
Desidererei averne conferma, se possibile.
purtroppo mio padre ci lasciò sei mesi orsono, altrimenti avrei chiesto a lui direttamente.
Sarei anche interessato al libro, in spagnolo (lingua che parlo) o in italiano)
Ringraziandovi per la vostra opera resto in attesa di una vostra risposta.