Firenze, INBAR: eletto il nuovo presidente, architetto Anna Carulli

FIRENZE – Si e’ tenuto a Firenze, presso la Palazzina Reale, sede dell’ordine degli architetti di Firenze, il congresso nazionale dell’INBAR, Istituto Nazionale di Bioarchitettura, fondato da Ugo Sasso. Eletti i sette membri del direttivo per il prossimo triennio. Alla presidenza e’ stata eletta l’arch. Anna Carulli e segretario Giovanni Sasso, figlio e prosecutore del pioniere dell’architettura ecologica in italia.

Gli eletti del nuovo Direttivo nazionale dell’Istituto Nazionale di Bioarchitettura, sono Anna Carulli (Messina, Presidente), Giovanni Sasso (Rimini, Segretario), Nando Bertolini, (Reggio Emilia, Affari Istituzionali), Federico Morchio (Genova, Tesoriere), Nunzia Coppola (Napoli, Area Sud), Alessandra Valsecchi (Lecco, Area Nord), Stefano Tonelli (Lucca, Area Centro). Tutte nomi di comprovata esperienza e qualificazione sul campo, sia sul piano professionale che su quello associativo. Nella suggestiva e prestigiosa sede dell’Ordine degli Architetti di Firenze, si e’ svolto il Congresso Nazionale dell’Istituto Nazionale di Bioarchitettura, Ente morale dalla riconosciuta autorevolezza scientifica e culturale in materia di bioarchitettura non solo presso vaste comunità professionali ma anche verso il mondo delle Istituzioni. L’Inbar, sigla storica nazionale, quest’anno ha tagliato il ragguardevole traguardo dei 25 anni. Fondato da Ugo Sasso nel 1990, autentico pioniere della Bioarchitettura in Italia, in questi venti anni, l’Istituto oltre a contribuire alla sensibilizzazione, formazione e informazioni sulle tematiche dell’abitare sano e della riqualificazione del territorio partendo dall’essere umano inteso e compreso nella sua sfera più ampia di appartenenza ad un contesto storico-ambientale, ha sviluppato una diffusa e organizzata presenza palesandosi come una voce sempre più importante e accreditata nel dibattito pubblico nazionale. Una lunga storia alle spalle, con l’originalità di una visione, che attraverso l’interdisciplinarietà ha affrontato in modo organico tutte le problematiche dell’ecosostenibilità maturando importanti risultati, ultimamente, sul delicato terreno dell’efficienza e del risparmio energetico consapevole. La continuità nel consolidamento dell’immagine, il rafforzamento e la comunicazione della sua precisa identità, non solo presso i mondi tradizionali delle professioni, accademici e della ricerca sono tra i punti strategici del programma del nuovo direttivo nazionale. Una nuova e più efficiente strutturazione organizzativa dell’Istituto, centrale e periferica sul territorio, e’ poi prevista come qualificante dagli indirizzi emersi nel programma. Durante i lavori è stato presentato dal presidente della Commissione Comunicazione Giulia Bertolucci e Serenella Mortani, il libro “BIOARCHITETTURA. Le tesi di Ugo Sasso dalle parole ereditate sulla via italiana del costruire sostenibile” a cura di Nando Bertolini, Giulia Bertolucci, Anna Carulli,Paolo, Fatticcioni,Federico, Morchio, Erminio, Redaelli, Serenella Mortani, Giovanni Sasso e Stefano Tonelli. A seguire gli interventi degli ospiti,tra i quali l’On. Serena Pellegrino, Socio Honoris Causa INBAR dal 2013 che ha dichiarato” INBAR è una ricchezza per la nostra comunità. Progettare, pensando al geo-sistema non più a due dimensioni: questo l’insegnamento di Ugo Sasso, il precursore della bioarchitettura. Quanto è stato progettato perseguendo questo insegnamento? Quanti ostacoli sono promossi ogni giorno dalle lobbies che vogliono far affermare i “cubetti” stile scatola di fiammiferi……Ma nonostante tutto, dopo 25 anni, non ci fermiamo. Con la nuova presidente Anna Carulli, che segue la strada tracciata da Ugo prima e da Giovanni Sasso poi, si prosegue nella diffusione per la consapevolezza che Bio architettura non è solo progetto edilizio ma un modus vivendi e operandi! A tutti l’augurio di seminare e raccogliere, nel ciclo della vita!”. Mentre il filosofo Stefano Serafini della Società Internazionale di Biourbanistica ha parlato sulle relazioni tra diversi sistemi viventi nella modernita’ del vivere associato sia dal punto di vista degli individui che dei luoghi fisici. In conclusione nella tavola rotonda sul tema “LA BIOARCHITETTURA PER L’ITALIA”, moderata dal giornalista e socio Gigi Cartagenova, si è dibattuto con Anna Carulli, Giovanni Sasso,Monica Fini, Federico Morchio, Francesco Parisi Cristiana Rossetti, sul ruolo di INBAR oggi e le azioni possibili per il domani. Ripartendo sempre, come strada maestra da Ugo Sasso e le sue tesi, si e’ visto come parimenti imprescindibile un dibattito e delle riflessioni per aggiornare costantemente l’Istituto, come gia’ ampiamente avvenuto nelle attività degli ultimi tre anni, ampliando la vivace dialettica culturale e coniugandola con le nuove dinamiche sociali, economiche, ambientali. Sono state attivate occasioni di confronto con grandi personalità nazionali e internazionali, valorizzando la “traccia culturale” propria del network Inbar, promuovendo efficaci azioni di comunicazione. La partecipazione e condivisione ha contraddistinto e ispirato la vita interna ed esterna dell’Istituto. Su questa direttrice si intende proseguire. L’Inbar, si è ribadito, non e’ solo sinonimo culturale di sostenibilità ambientale e di ecocompatibilità, ma più profondamente mira ad una bioarchitettura che concili e integri i comportamenti umani con la natura, al fine di assicurare una migliore qualità della vita attuale e futura. La sua particolare identità consente di muoversi agilmente nella complessità delle istanze ambientali. La piu’ diffusa consapevolezza maturata negli ultimi anni sulle tematiche proprie dell’Inbar presso un variegato pubblico non solo di addetti ai lavori , consente di sviluppare azioni e offrire qualificati supporti sia al mondo delle professioni che a quello delle istituzioni. Non a caso la formazione, interna ed esterna, espressa anche con l’ausilio di moderne tecnologie continuera’ a costituire uno dei pilastri del programma di attivita’ predisposto. Bisognerà sviluppare sia al centro che in periferia canali e occasioni di coinvolgimento per comunicare la nostra identità’, la missione, le pratiche sul campo e nei territori. In quest’ottica l’Inbar, ormai anche statutariamente, e’ sempre più aperto ad interagire direttamente con cittadini e comunità’, favorendone la partecipazione attiva.

Condividi