Caltanissetta, Enrico Guarneri al Rosso di San Secondo: mercoledì 7 dicembre

CALTANISSETTA – Mercoledì 7 dicembre alle ore 21:00 presso il teatro Rosso di San Secondo di Caltanissetta, va in scena il secondo appuntamento della Stagione Teatrale Turi Ferro – Città di Caltanissetta 2016-2017. Dopo il tutto esaurito registrato giorno 9 Novembre con lo spettacolo d’apertura , la commedia “Io Odio Amleto” con Gabriel Garko, Ugo Pagliai e Paola Gasman, si va verso un altro Sold Out. In scena la commedia brillante “Quaranta ma non li dimostra” di Peppino e Titina De Filippo con il bravissimo e  simpaticissimo,attore catanese, Enrico Guarneri, che negli anni ha fatto di questa commedia uno dei suoi cavalli di battaglia. La regia è affidata al Maestro Antonello Capodici, indubbiamente uno dei migliori registi e autori in campo nazionale, quando si parla di commedie e farse. Antonello Capodici è anche il Direttore artistico della rassegna Turi ferro, stagione gestita da Michele Privitera e Alessandra Falci ed interamente finanziata da produttori Catanesi, che hanno deciso d’investire sul territorio nisseno, nonostante la crisi attuale e le diverse stagioni presenti su Caltanissetta. Indubbiamente va dato onore al merito, considerando che è una stagione interamente autofinanziata, che non ha usufruito di nessun tipo di sovvenzione, né comunale né tantomeno privata, di aziende locali; anzi la stessa ha generato un circuito di lavoro, vedi l’affitto del teatro, maestranze locali, maschere, botteghino, pubblicità, ristorazione, alloggi.

Lo spettacolo di questa sera oltre a vedere come protagonista Enrico Guarneri, reduce da una fortunatissima tournée che l’ha visto recitare nei più grandi teatri del panorama nazionale, vedrà in scena una compagnia numerosa formata da ben 10 attori. In questa commedia la Sicilia degli anni ’50, fa da sfondo alla vicenda di don Pasquale e delle sue quattro figlie. La più grande, Sesella, ragazzona quarantenne perennemente nell’età ingrata, si ritrova, ormai in età matura, a vivere ancora al servizio di papà e nel ricordo melanconico di mammà. La Sesella di Peppino è una Cenerentola un po’ “agè” che insegue il sogno del grande amore come fuga da una realtà fatta di regole e perbenismi. Imparerà sulla propria pelle che “i sogni son desideri”, non sempre realizzabili. Il lieto fine che caratterizza ogni favola, non troverebbe spazio in questa opera teatrale che, nata sotto gli auspici della guerra, non poteva non riflettere nella sua stesura originaria il pessimismo e la rassegnazione di un’epoca in cui la speranza era solo una chimera lontana. Tuttavia, nella versione della compagnia di Guarneri, si affaccia una ipotesi di riscatto; un tenue filo di luce proprio sotto finale, quando la sera della festa s’era già scolorita nella notte del disincanto.
La commedia, portata sulla scena per la prima volta dai fratelli De Filippo negli anni trenta, mostra ancora oggi elementi di estrema attualità. La carrellata di personaggi maschili e femminili mette in evidenza caricature più o meno delineate di una società, che seppur diversa nei costumi e negli stili di vita, si ripropone in quelli che sono i tratti tipici del suo Dna. Sfilano sul palco con passo deciso: la zitella alla disperata caccia di un fidanzato, lo scapolone d’oro, la bella senz’anima, il figlio di papà, la svampita dai vestiti firmati e l’adolescente in piena crisi ormonale.
A dirigere questa orchestra un po’ stonata, l’anziano padre, magistralmente interpretato da Enrico Guarneri, che coordina le entrate e le uscite dei personaggi con un’alternanza ben costruita di adagi e allegri. Il risultato è una sinfonia armoniosa che funge da sottofondo per l’emergere di voci soliste. La musicalità viene ulteriormente condita dall’uso ben calibrato della lingua dialettale che all’occorrenza colora il teatro delle molteplici tonalità dei caratteri umani.
Una commedia divertente ma anche appassionata, poiché è proprio il racconto della “passione” e dell’amore rispettoso che Sesella ha verso il padre, le sorelle, la casa, la sua capacità di sacrificare se stessa per i suoi famigliari, che permette a questo personaggio di “zitella”, angelo della casa e preferita del padre, di assurgere agli occhi di tutti allo status di ”donna importante”. Un Teatro sempre attuale, sempre coinvolgente perché racconta con umorismo, ironia e sofferta partecipazione, la vita dell’uomo.
Pochi i posti ancora disponibili, chi volesse assistere allo spettacolo può chiamare per Info e prenotazioni al 3285880889 al 3423589070.

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