Acquaviva, lettera aperta consigliere comunale Fabio Iacoe Turo ora “indipendente”.

ACQUAVIVA PLATANI – C’ è ora un “indipendente” al Consiglio Comunale di Acquaviva Platani. Lo comunica con una lettera aperta: “Io sottoscritto Iacoe Turo Fabio dichiaro con il presente atto di non aderire più al gruppo consiliare “udc” costituito in data otto maggio 2015 e di assumere la posizione di “indipendente”.La mia odierna decisione, nasce dalle divergenze sul “modus operandi” dei mie due colleghi, Mendola Giuseppe e Federico Mario, che nel 2012 unitamente a me sono stati eletti nella lista “orgoglio e speranza” per poi aver deciso insieme, di aderire e costituire il gruppo “Udc” che attualmente sostiene l’operato dell’amministrazione comunale. Non riesco a condividerne la linea politica da loro messa in atto, i quali hanno realizzato delle scelte che personalmente non ho condiviso e che continuo a non condividere, poiché generano nell’elettorato soltanto confusione e mancanza di punti di riferimento certi. Il mio senso di responsabilità, il rispetto della mia dignità e dei miei elettori, non potevano che portarmi a questa decisione. Con la odierna dichiarazione, intendo quindi formalizzare la mia più totale ed assoluta dissociazione dall’azione politica condotta da codesti esponenti non condivisibile specialmente nelle recenti vicende politiche. La mia scelta odierna è maturata con profondo senso di responsabilità, coerentemente con quei valori morali e di moderazione a me sempre appartenuti e che non vedo risaltati nella situazione politica venutasi a creare. L’adozione di talune scelte politiche (se così le vogliamo chiamare) mi hanno fatto molto riflettere e porre diversi interrogativi. Il mio impegno politico è stato sempre leale, onesto e corretto verso tutti, ed è stato sempre appagato dalla fiducia riposta in me dalla gente con la quale ho costruito con successo la mia elezione a consigliere comunale per ben due legislature. La mia decisione, è maturata negli ultimi mesi, a causa del mancato rispetto, da parte dei miei colleghi, degli accordi politici assunti nel maggio 2015, in merito ad un avvicendamento in giunta comunale che sarebbe dovuto avvenire nel sesto mese antecedente la scadenza naturale della legislatura. La mia unica volontà, dunque, era semplicemente quella di far rispettare gli accordi, a prescindere da chi avrebbe assunto l’incarico di assessore. Ho solamente chiesto lealtà e il rispetto verso l’intera amministrazione comunale, atteso che gli accordi erano stati sottoscritti con la massima trasparenza e con la più ampia condivisione. Inoltre, il rispetto dei patti, avrebbe permesso a chi avesse assunto l’incarico, di poter lavorare in modo attivo e più dinamico a fianco dell’amministrazione comunale. Avremmo per di più, potuto integrare ed arricchire le politiche della giunta municipale, con proposte ed iniziative inserite nel programma elettorale della lista nella quale siamo stati eletti. Pertanto, nessun tentativo di scalata politica. Nessuna ambizione personale. Nessun gioco di palazzo. Chi mi conosce sa che io non ho bisogno di prerogative, né rivendico esigenze personali, né tanto meno miro a traguardi o scopi di qualunque genere, natura e specie. La politica per me è e resterà solo un’esperienza, un desiderio di fare un servizio e un dovere verso chi mi ha eletto e tutta la mia comunità. Certamente, la fuoriuscita dal gruppo di maggioranza è stata una scelta sofferta, ma allo stesso tempo sono consapevole che è la porta primaria della libertà di pensiero e azione, che potrà consentirmi di sedere in consiglio comunale con la massima serenità. Ciò mi permetterà di poter adottare o votare gli atti in piena autonomia ed imparzialità, secondo libera coscienza e nell’interesse della collettività così come ho sempre fatto. Vorrei, inoltre precisare, che la mia decisione, non vuole di certo essere un atto ostile nei riguardi dell’intera amministrazione comunale, pur tuttavia, rimane l’unica strada percorribile: non avrei potuto continuare a condividere la linea politica di un gruppo, essendo venuti a mancare unità d’intenti e fiducia reciproca con alcuni dei suoi componenti. Per il futuro, mi riservo di valutare le situazioni, i partiti, lo sviluppo della politica locale e vedere se si riesce a costruire un progetto che sappia valorizzare il territorio. Soprattutto, mi riservo di valutare i partiti e i soggetti che li rappresentano perché è questo il problema di fondo. Lasciamo decidere al tempo”.

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