Matteo Renzi a Caltanissetta: “Sgravio totale per le assunzioni al Sud che deve ripartire”

CALTANISSETTA – “Tra poco Del Conte dell’Anpal firmerà un atto molto importante da 730 milioni di euro, che sono quelli della decontribuzione per il 2017. Gli incentivi del jobs act saranno confermati integralmente soltanto per il Mezzogiorno. Le aziende che scelgono di assumere al Sud hanno la decontribuzione totale come il primo anno del Jobs act. E’ una importantissima scelta che abbiamo fatto per il 2017”. Questo è uno dei passaggi nodali del presidente del consiglio Matteo Renzi durante il suo intervento al centro polivalente “M. Abbate” di Caltanissetta. Il premier, ha parlato per poco più di 25 minuti: venti li ha dedicati al sud e agli investimenti per la Sicilia, gli ultimi 5 al referendum.

Renzi, come sempre a suo agio, sul palco ha chiarito: “Oggi abbiamo un’Italia a due velocità; quella del nord che è gia ripartita, che è in ripresa. La Sicilia invece ha accumulato un ritardo infrastrutturale e una carenza di occupazione. Il Sud continua ad arrancare ed è bene chiarire una cosa, che il Sud riparta non è solo un interesse del Sud, ma è un interesse del paese di tutta l’Italia”.

“La Sicilia è bellezza, è talento, è bellezza dal punto di vista turistico è qualità agroalimentare – ha ricordato il premier – a questo punto bisogna creare per quest’Isola un sistema che faccia funzionare tutto questo a partire dal miglioramento delle strade, come dimostra concretamente l’accordo stipulato stamani. Senza dimenticare il potenziamento degli aeroporti di Comiso e Trapani. Allora chiedo ai giovani siciliani di aiutare a darci una mano, cambiare ciò che non va, perché questo sistema non funziona e per cambiare questo sistema meno poltrone ai politici e più progetti concreti. Ecco perchè il G7 si farà a Taormina”

“Basta con i luoghi comuni, basta con la Sicilia uguale mafia”. Renzi svela un retroscena sul G7. “Dovevamo farlo a Firenze, l’avevo promesso ai fiorentini. Poi un giorno, una nota personalità politica mi disse, Sicilia uguale mafia. Quella frase mi ha convinto, il G7 è stato organizzato in Sicilia”.

Renzi ha ricordato come “per la prima volta dopo anni l’Italia nel terzo trimestre ha fatto segnare un Pil superiore Francia e Germania”. E ha aggiunto: “Intendiamoci, si tratta soltanto del terzo trimestre, ma se per la prima volta dopo anni c’è un segnale in più.  E’ indice che una parte del Paese si è già rimessa in moto. Se riusciremo a far ripartire il Sud saremo nelle condizioni di diventare la locomotiva d’Europa”.

Poi ha chiosato: “Di referendum non vi parlo, ormai sapete tutto. Eppoi più si entra nel merito, più si tolgono argomenti ai fan del No. Votare sì significa che si riduce e semplifica il sistema politica. Vuol dire risparmiare; risparmiare soldi veri e non come le firme di Palermo. Ricordatevi che chi vota no difende la casta: se volete, votate no, contenti voi, contenti  tutti. Non mi venite a cercare poi… Se di fronte alla domanda vuoi ridurre parlamentari e costi della politica gli italiani votano No, se c’è gente che brinda sono i sostenitori della Casta, non gli innovatori. Quelli che per anni hanno sempre detto No al cambiamento”.

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  • Sinceramente signor Rosario penso che lei stesso non creda a quello che dice...che è il tutto e il contrario di tutto. Per me lei è solo una delle tante persone rappresentanti di una sinistra radical chic che vota si semplicemente perché indottrinata in modo indelebile!!!

  • Se vince il Si la nostra Costituzione verrà stravolta, non pensi ai rappresentanti di oggi che domani non esisteranno più. La nostra Costituzione, bellissima, deve solo trovare piena applicazione.
    Per ridare sovranità al Popolo occorre una nuova legge elettorale che introduca le preferenze

  • Promettere è facile e risolve i momenti di crisi; il punto è transitare dalle promesse ai fatti.
    Già da oltre un mese ho deciso di votare SI al referendum sulle riforme della Costituzione. Ma non si tratta di un SI di fiducia a Renzi, l'ho manifestata già una volta per le primarie, quando giurò "Mai più larghe intese". Ebbe il mio voto ma si precipitò al Nazareno a strisciare ai piedi di Berlusconi. Il mio SI non condivide la tipologia delle riforme, scritte da chi non sa nemmeno leggere la Costituzione che fu di Calamandrei, Moro, Pierracini, Benedetto Croce e altri "padri costituenti dei quali Renzi/Boschi non sono degni neanche di "legare i lacciuli dei sandali. Il mio SI, e quello di molti miei amici che sono riuscito a convincere, è forzato, condizionato, in una logica perversa di autodifesa. Vincendo il NOP Renzi vorrà rimanere nella comoda poltrona, ma dovrà accettare i voti di Berlusconi e di Salvini, e questo segnerà la fine della carriere politica di Renzi. Oggi Renzi è in bilico e non bastano le promesse per consolidare la sua posizione, occorreranno i fatti e l'allontanamento definitivo dalle lusinghe berlusconiane e salviniane. Staremo attenti alle manovre che seguiranno e non ci saranno sconti: o se ne va, o non accetterà appoggi di alcun genere dalla destra xenofoba e capitalista.
    Auguri all'Italia, perchè della sorte di Renzi non può importarmene di meno.

    • "L'intellettuale! Questa parola fa paura, ma nello stesso tempo fa pena. L'intellettuale di oggi è un misto di fessaggine e di mutria. Pur non avendo capito nulla, né di sé, né degli altri, si presenta come l'oracolo degli oracoli. Usa un linguaggio ricercato, astruso, quasi da ebete: con la convinzione di mettere a posto il mondo, e invece non mette a posto nemmeno a se stesso. E l'intellettuale, nostro contemporaneo, sta quasi collocato sempre a sinistra (mangia però a destra), vuol fare la "rivoluzione", ma spera assicurarsi che non gli venga tolto nulla." (Marino Piazzolla)

      Ahinoi, questi intellettuali da strata 'a foglia!

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