Dopo la mozione di sfiducia ecco un forte manifesto politico. Caltanissetta Protagonista indica la strada: qualità e militanza per il rilancio del centrodestra

“La politica è tornata a dormire e ha ripreso i suoi ritmi lenti e le sue conformazioni da informe entità improduttiva e inefficace dopo il momento da brividi degni da uomini forti segnato dalla mozione di sfiducia al sindaco. E proprio adesso, a mente serena, va fatta un seria analisi politica.
Ruvolo è rimasto al suo posto, come tutto lasciava prevedere, ma il dato politico che è emerso indica che il Sindaco non ha più ufficialmente una maggioranza e che la stessa registra l’abbandono in votazione del capogruppo del partito più rappresentativo, il PD (il consigliere Romano le cui motivazioni dell’assenza ci interessano poco); si è astenuta la consigliere Mannella dell’UDC. Ma le mozioni o si votano o non si votano; le astensioni equivalgono a voto contrario, piuttosto spieghi al suo partito, in cui ha un ruolo rilevante, il perché e/o perché gli altri consiglieri non si siano allineati. Si spieghi chiaramente e pubblicamente perché l’assessore Tumminelli resti tenacemente abbarbicato al suo ruolo di consigliere comunale. Forse non si fida di Ruvolo? O forse non si fida del primo dei non eletti? Questo è quello che ci insegna questo centrosinistra-civico da scadente commedia degli equivoci?
Sono dati rilevanti che meritano una consequenzialità se veramente quello che si è detto in Consiglio e che il voto ha espresso ha un senso; altrimenti diventa una pagliacciata con protagonisti quelli che hanno fatto sforzo, e con non poca difficoltà di essere dall’una o dall’altra parte.
Il sorriso ironico e sferzante del sindaco durante la seduta di Consiglio nei confronti dei consiglieri di opposizione durante i loro interventi ancora oggi non è passato nel dimenticatoio ed è la sintesi di quello che abbiamo visto in questi poco più di due anni della sua Amministrazione. Supponente e arrogante, un provocatore seriale, così lo ha definito il consigliere Petrantoni. Il suo falso sorriso è la sua maschera d’ordinanza a celare la mancata realizzazione dei suoi sogni e di quelli che ha fatto immaginare. E il suo modo di agire e di operare ha condizionato perfino consiglieri di primo pelo che lo vedono ancora come un mito. Il consigliere “civico” La Rocca, ad esempio, si è permesso di dire che quel Consiglio in cui si discuteva la mozione di sfiducia era una”farsa”. Come si permette questo ragazzo del quale si sconosce una minima attività consiliare di offendere perfino i principi della democrazia? Addirittura certo dell’esito della votazione come si fa al bar discutendo con gli amici. Il rispetto nei confronti dei principi democratici e degli avversari politici viene prima di ogni cosa. Evidentemente il “Mahatma”, ma poi non tanto “Mahatma”, non è stato neanche un bravo maestro politico.
Il clima evidentemente è avvelenato dalle falsità politiche in cui vivono i consiglieri orfani della politica, quella vera, che permette, anzi permetteva, di esprimere concetti e idee che avevano valore e sostanza.
A questa politica infatti non crede più nessuno poiché in ogni caso inefficace, neutrale nei confronti dei cittadini ormai presi da un’apatia irreversibile che li vede sempre più lontani dalla partecipazione e dalla rivendicazione dei propri diritti.
La reazione e il sussulto di dignità che il popolo del centrodestra si aspetta da se stesso di fronte al disastro che vediamo giorno dopo giorno appare ormai non più procrastinabile. Ma non è semplice. L’opposizione che abbiamo visto in azione in quel Consiglio Comunale è un’opposizione malata, gravemente deficitaria, al di la dei numeri.
Quei consiglieri sono figli di una politica drogata senza una guida autorevole, senza riferimenti; tali infatti non sono certo i deputati attorniati ormai soltanto da pochi galoppini che di essi scimmiottano slogan e frasi fatte. Non è questa la politica che vogliamo, perché, al di la della sostanza tutta da inventare e affidare uomini di spessore e non certo a sedicenti parvenu nominati e paracadutati, serve un sussulto di orgoglio, uno sfoggio autentico e sentito di identità; ma soprattutto quello che serve è uscire dall’equivoco di tanti movimenti, liste civiche, associazioni e gruppi vari che non si identificano in una ideologia politica e nemmeno in uno schieramento di centro destra o centrosinistra ma sostengono a convenienza questa o quella amministrazione, a qualsiasi livello.
Si deve avere il coraggio di uscire da quest’impasse senza avere paura di perdere maggioranze, consensi e poltrone. La politica, come spesso si dice, deve tornare a parlare alle persone, al popolo e deve dare risposte. Questo vivacchiare non fa altro che alimentare il dissenso, la protesta e incattivire gli animi. Non basta svolgere il compitino dentro e fuori i palazzi. Manca la chiarezza, manca il coraggio di assumersi delle responsabilità, manca la voglia e il coraggio di dire la verità. Manca la voglia di militanza, di impegnarsi a portare avanti un progetto, un’idea, quella rabbia che pure dovrebbe essere di facile…reperimento vista la situazione dove siamo finiti.
Chi ha ancora passione e desiderio di far politica deve far leva sulla voglia di riscatto ma deve soprattutto rimboccarsi le maniche senza pensare al proprio tornaconto. La politica dovrà ispirarsi a principi di qualità guardando ben oltre banali calcoli di retrobottega.
C’è chi crede ancora che riempiendo una sala chiamando e precettando i suoi amici acquisisca potere e diritti di rappresentare una cittadinanza o una parte di essa. Non è così. La politica delle tessere e degli amici in servizio permanente effettivo oggi è semplicemente ridicola. Occorre arrivare a casa delle persone ed essere convincenti; bisogna parlare chiaramente e indicare una strada, non la strada, in questo caso si manifesta invece supponenza e arroganza.
Oggi vanno di moda termini come moderati, civici, partecipativi. Ma chi sono costoro? Chi li alimenta? Chi li accarezza? Cosa rappresentano? Anche qui bisogna far chiarezza. C’è chi stanco della vecchia politica e dei vecchi sistemi ha detto basta e si è tirato fuori ma, e questo è il punto fortemente discriminante, rivendicando una precisa posizione e dimostrando di incarnare precisi ed inequivocabili principi (è il caso di Caltanissetta Protagonista, ma potremmo parlare anche di altri movimenti). Altri, invece, non rivendicando alcuna posizione e collocazione, hanno utilizzato il proprio gruppo o associazione (partitini compresi) per assurgere a supporto di maggioranze precostituite incarnando il ruolo di “bilancini”. Qui la politica è mancata! Non ha saputo arginare i ricattatori e gli opportunisti ma piuttosto li ha corteggiati! E purtroppo continua a farlo generando nausea nell’elettorato che o non vota o si incazza votando i grillini.
Come ripartire allora? Come ricompattare un’area che oggi più che mai viene invocata da coloro che sono fino ad oggi sopravvissuti al disastro politico, economico e sociale che ci ha travolti?
Dobbiamo creare un progetto e mettere in gamba le migliori intelligenze. La selezioni avviene in modo naturale se nella metodologia dell’approccio con le persone si spieghi bene l’idea. Basta riprendere i nostri principi di giustizia, di ordine, rigore, di rispetto, di meritocrazia, di snellimento della burocrazia, dell’aiuto alle imprese, agli artigiani, di difesa della nostra identità, del nostro territorio, del rispetto delle regole per chi viene a casa nostra; si rispieghi ai cittadini che devono privilegiare il prodotto locale o italiano, che bisogna esigere il rispetto delle istituzioni, che bisogna attingere ai finanziamenti europei e pretendere che i nostri diritti non vengano calpestati. Rispettiamo i turisti che vengono in Sicilia e facciamoli sentire coccolati e importanti; ci sia certezza della pena per chi sgarra, si sia spietati con chi ruba o imbroglia. Non promettiamo nulla, non promettiamo favori, posti, piaceri e poltrone, tutti indistintamente.
Se ci ritroviamo su questi temi, senza condizionamenti e senza eccezioni, proviamo a spiegare ad ognuno che conosciamo questo progetto. Se riusciamo ad essere convincenti avremo consenso automaticamente.
Bisogna essere credibili attraverso la militanza impegnandoci in ogni momento della nostra vita. Solo così possiamo invertire la tendenza e ridare una speranza al nostro popolo”.

Caltanissetta Protagonista

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  • Caltanissetta Protagonista non può essere così fustigatrice, non può indicare la via, non può dare lezioni di politica. Così disturba chi della politica ne fa una professione e chi racimola qualche liretta. Poi il popolo bue si incazzerà e invece di votare chi ragiona e vuole il bene comune voterà i grillini o non andrà a votare. Applausi.

  • Quando il consigliere La Rocca ha definito nel suo intervento durante il consiglio riunitosi per trattare la sfiducia, una FARSA, ha avuto la mia approvazione e di quanti hanno assistito alla cosi detta Farsa, è stato pienamente legittimato per quanto successo nei precedenti consigli..
    Altresì mi sento autorizzato a descrivere quelle riunioni e le precedenti in squallide BUFFONATE incorniciate da volgarissime SCENEGGIATE, interpretate dai consiglieri di minoranza, sostenuti in quella occasione dai propri supporter.

    Vorrei ricordare al movimento per Caltanissetta, che il loro leader è stato il più grande equilibrista, il più grande funambolo e trasformista da circo che la politica Nissena ricordi, In tanti anni di militanza politica è riuscito a saltare e passare secondo convenienza, facilmente senza rossore da un partito all’altro, (MSI, Forza Italia ecc.), Oggi dal cilindro esce con il movimento civico, “Caltanissetta protagonista” … poi mi spiegherà: protagonista di ché … Che film avete o ha fatto, convinti di prendere per i fondelli gli elettori. Altra considerazione è stato assessore per tutte le stagioni.

    GIARRATANA!!! GIARRATANA!!!. Un po’ di rossore… guarnito da dignità politica, ammesso che…

    Ritorniamo al consiglio comunale
    In questi mesi siamo stati spettatori incolpevoli, all’interno delle assemblee del consiglio comunale, ad uno spettacolo indecoroso: risse continue, discussioni inutili, volgarità gratuite, reciproche delegittimazioni, un’offerta politica fatta esclusivamente da mozioni generiche e da sterili interventi da parte della cosiddetta minoranza (oggi Maggioranza in ordine di numeri in Consiglio Comunale). Nessuno di questi ha detto la verità alla Città sulla sua reale condizione di declino strutturale, nessuno di questi consiglieri di minoranza si è assunto la minima responsabilità per il futuro della Città.
    Il consiglio comunale, dopo tante polemiche che ne sono scaturite nelle discussioni sui social e sui media locali, giovedì sera giorno 06 u.s. scorso, in prima seduta, dopo 7 ore e 30 minuti ha rinviato la seduta per mancanza di numero legale; venerdì 07 u.s., in seconda riunione consiliare, dopo circa 4 ore di un’inefficace commedia fatta di invettive e malumori, ha approvato il bilancio consuntivo, Perché i consiglieri di opposizione avevano scoperto che se non fosse stato approvato il bilancio sarebbero andati tutti a casa.
    Giorno 13, per l’ennesima volta, dopo una convocazione e una sospensione, in una evidente impossibilità di trovare la quadra su una decisione impopolare ma conveniente per alcuni consiglieri (aumentare il numero dei question time da due a quattro mensili, con spese raddoppiate per i cittadini), il Consiglio è uscito ancora una volta con un nulla di fatto e una nuova convocazione (e di nuovo straordinario per i dipendenti, costi delle utenze, ecc..).
    Arriviamo al consiglio comunale per la trattazione della sfiducia, portata avanti dai consiglieri di opposizione perché sicuri di non raggiungere il quorum e continuando a sperperare i soldi dei contribuenti (Gettone di presenza, Straordinario degli impiegati, ecc.). e come dice un vecchio saggio, “pantalone paga” Sono sicuro conoscendo la dignità di molti consiglieri dell’opposizione, che se si fosse sparsa la voce che tre membri della maggioranza avessero votato a favore della sfiducia e raggiungere il quorum, I devoti consiglieri di opposizione con scrupolo (Scherzo) e spirito opportunistico, avrebbero come conigli abbandonato l’aula, evitando di raggiungere il quorum come precedentemente successo nelle altre ridicoli sedute del consiglio comunale, sempre con l’obiettivo di perdere la poltrona e il relativo stipendio mensile.

    • Egregio Signor Umberto, vorrei darle un consiglio prima di parlare e scrivere di persone o di movimenti politici, e' tenuto ad informarsi chi e' l'ingegnere Giarratana e che realta' e' "CALTANISSETTA PROTAGONISTA"se a Caltanissetta ci sono dei funamboli certamente non e' il Giarratana ,bensi' i suoi cari amici che pur di mantenere certi privilegi continuano a mortificare la nostra citta' e noi cittadini. e comunque sappi che MSI dal 1994 ALLEANZA NAZIONALE poi confluita in FORZA ITALIA,quindi di quale funambolismo parla ?Ed inoltre di dignita' ne ha da vendere, pensi piuttosto ai suoi di amici loro si sono senza rossore e dignita'.

  • Il discorso non fa una piega, speriamo che questi segnali che Caltanissetta protagonista sta da più tempo inviando , siano recepiti dal centro destra e si possa così riprendere in mano questa città governata da quel finto civico!

  • Da cittadina iinteressata ho avuto modo di partecipare al Consiglio Comunale dal tema mozione di sfiducia al Sindaco. Ho da dire che sono tornata complatemante delusa da un Sindaco non interessato, da una ex maggioranza che giustifica ancora l' ingiustificabile... non si sa bene per quale motivo.. anzi forse lo so... i famosi interessi personali di casa nel mondo della politica, e da alcuni componenti con due piedi in una scarpa... insomma una serie di facce di bronzo(per non dire altro) tra quella del Sindaco e quella dei suoi lecchini di corte.Un riconoscimento particolare va ai Consiglieri Salvatore Petrantoni e SAlvatore Licata che hanno saputo mantenete la pazienza davanti a un sindaco disinteressato e fortemente maleducato. A caltanissetta Protagonista vorrei dire:" spero tanto che i propositi che avete in questo articolo siano reliazzati e concreti e che la vecchia pilitica vi permetta di agire"

  • Leggo da qualche tempo una certa apertura al dialogo da parte di Caltanissetta Protagonista con il resto del centro destra, ovviamente in vista di elezioni regionali e le prossime amministrative, non mi sconvolgo, anzi, immagino Giarratana voglia riprovarci visti di cintro gli sfaceli che sta facendo Ruvolo e la sinistra che lo sostiene, ben venga dunque questo modo di ragionare se ,e sottolineo se, SI VORRÀ CONUNQUE FARE PULIZIA dei soliti in pista... non servono come qualcuno urla i voti dei soliti noti, non serve gente che dopo qualche mese è pronto a cambiare casacca e ad offrirsi al miglior prezzo! Avanti così... non so chi sarà il candidato di centro destra né alle regionali , ne per le future amministrative, ma certo questa è la strada giusta, è giunto il momento di scegliere da che parte stare e chi ha le idee confuse molli il centrodestra ora, non domani!

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