Dietro la realizzazione della mostra c’e’ un lavoro di sinergia fra la Fondazione Sciascia e la Casa editrice Laterza, oltre al coinvolgimento di un gruppo di ragazzi di Racalmuto. Fra gli sponsor anche il Trame festival di cui e’ direttore artistico Gaetano Savatteri. L’intera comunita’ di Racalmuto, con in testa il sindaco Emilio Messana, sara’ protagonista della Festa della cultura, che si svolgera’ da venerdi’ a domenica, nei luoghi cari a Sciascia. Ad aprire il calendario degli appuntamenti Moni Ovadia che venerdi’ leggera’ alcuni passi agli alunni dell’istituto comprensivo Generale Macaluso di Racalmuto. Sabato, alle 18, nella sede della Fondazione, il convegno dal titolo “Caro Vito, caro Leonardo…”. All’incontro interverranno Felice Cavallaro, Giuseppe Laterza, Salvatore Silvano Nigro. Coordinera’ lo scrittore e giornalista Gaetano Savatteri. In sala sara’ presente anche Anna Maria Sciascia, una delle figlie dello scrittore. Domenica 29, a partire dalle 10, “Racalmuto legge Le parrocchie di Regalpetra”. A chiudere la tre giorni di festa Lello Analfino, David Coco, Francesca Incudine, Moni Ovadia, Kaballa’. “La Fondazione Sciascia continua la sua attivita’ di studio e di ricerca delle carte e dei preziosi documenti che ci ha donato Leonardo Sciascia – ha detto l’assessore comunale alla Cultura, Salvatore Picone – e a breve presenteremo l’elenco completo dell’inventario delle circa 20 mila lettere che lo scrittore ha ricevuto in mezzo secolo di attivita’ letteraria”.
Del suo volume Leonardo Sciascia diceva cosi’: “E’ stato detto che nelle Parrocchie di Regalpetra sono contenuti tutti i temi che ho poi, in altri libri, variamente svolto. E l’ho detto anch’io. In questo senso, quel critico che dalle Parrocchie cavo’ il giudizio che io fossi uno di quegli autori che scrivono un solo libro e poi tacciono (e se tacciono peggio per loro) aveva ragione (ma aveva torto, e sbagliava di grosso, nel non vedere che c’era nel libro un certo retroterra culturale che, anche in mancanza d’altro, sarebbe bastato a farmi scrivere altri libri). Tutti i miei libri in effetti ne fanno uno. Un libro sulla Sicilia che tocca i punti dolenti del passato e del presente e che viene ad articolarsi come la storia di una continua sconfitta della ragione e di coloro che nella sconfitta furono personalmente travolti e annientati. Queste vittime, questi personaggi, sono stati (chi sa perche’) scambiati da qualche critico per personaggi “positivi”, di obbedienza, per cosi’ dire, stalinista. Errore piuttosto grossolano, direi”.