L’italia Si trivella o No? Incontro dell’associazione “Alcide De Gasperi” di Caltanissetta: informare e formare

foto 3 (1)CALTANISSETTA – All’evento, promosso dall’Associazione Culturale “Alcide De Gasperi” Caltanissetta, sono intervenuti l’ingegnere meccanico, Giuseppe Marino; Rocco Gumina ed Enrico Lipani, rispettivamente presidente e tesoriere dell’Associazione “Alcide De Gasperi”.

Nel suo intervento, Rocco Gumina ha evidenziato l’obbiettivo degli organizzatori il quale non risulta legato all’idea di convincere al voto per il SI o per il NO, ma alla prospettiva di informare e di formare in vista del referendum del 17 aprile. Infatti, la scelta politico-culturale dell’associazione è stata quella di invitare i cittadini a partecipare al voto in modo consapevole. Tale opzione è connessa anche all’attuale stato di crisi della nostra democrazia, la quale con la partecipazione cosciente al referendum da parte degli italiani potrà esprimere un segno di vitalità.

Nella seconda fase dell’evento è intervenuto l’ingegnere meccanico Giuseppe Marino che ha presentato l’argomento dal punto di vista tecnico sottolineando:

  • Come sia un luogo comune il pensare che il referendum del 17 aprile blocchi le trivelle. Infatti, il referendum non riguarda in alcun modo le nuove trivellazioni, ma la possibilità di continuare a estrarre gas e petrolio fino ad esaurimento dei fondali di estrazione;
  • Come sia falso pensare che l’Italia sia in ritardo sulle energie rinnovabili. Siamo, invece, leader in Europa. Già abbiamo raggiunto gli obbiettivi di produzione di energia rinnovabile fissati dall’UE per il 2020: che per l’Italia era il 17%. Quindi, la transizione da fossili a rinnovabili è già in corso;
  • Come non sia vero che le piattaforme in mare siano pericolose per la salute e l’ambiente. Difatti, quello degli idrocarburi è uno dei settori con i più alti standard di sicurezza; la tecnologia delle nostre piattaforme è un’eccellenza che esportiamo in tutto il mondo;
  • Come la chiusura dei giacimenti, quindi l’interrompere l’estrazione dalle piattaforme esistenti prima del loro naturale esaurimento, comporterà l’aumento dell’importazione di energia dalla Russia e dai Paesi Arabi, moltiplicando così il numero di navi petroliere nei nostri mari.

Al di là delle ragioni del SI e del NO, all’incontro si è sottolineato più volte come una partecipazione consapevole, informata e formata al referendum è una possibilità per rilanciare sia la democraticità del nostro Paese, sia una seria discussione sulle politiche energetiche che non possono essere ridotte alla mera attenzione al quesito referendario del prossimo 17 aprile.

Condividi